PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

martedì 28 febbraio 2012

domenica 12 febbraio 2012

CHI RISIEDE NEL COMUNE DELLA SPEZIA FACCIA UNA BELLA COSA: SI ASTENGA DAL VOTO!!




.... mi erano arrivate voci ........


ebbi anche il sospetto vedendo Arbasetti alle riunioni dedicate all' Waterfront ( eppoi anche l' interesse per il caso Enel ) ... certi soggetti non si muovono per niente. Ed immagino che non sono pochi gli artefici dell' operazione ... e che da molto tempo lavorano per "mandare dentro" alla coalizione di sinistra il paladino che sconfigge i cattivi ...

Mi dispiace solo che nella locandina del Convegno dedicato al Frontemare svoltosi in Provincia il 21 gennaio scorso sia stato aggiunto anche il logo dei Comitati Spezzini
Giacchè già subodoravo questa schifezza di inciucio non avevo confermato la richiesta di adesione al Convegno ma non ho voluto mostrarmi ostile ritirandola ufficialmente.

PER FORTUNA LA MIA POSIZIONE E' RISULTATA CHIARA NEL
CORSO DEL MIO INTERVENTO AL CONVEGNO STESSO,
LA RICORDO A TUTTI COLORO CHE VOTANO NEL COMUNE DELLA SPEZIA:

http://comitatispezzini.blogspot.com/2012/01/intervento-al-convegno-sull-waterfront.html




ALLE PROSSIME AMMINISTRATIVE ASTENETEVI !!!

martedì 7 febbraio 2012

MI HANNO CHIESTO.. MA CI RIUSCIAMO AD ESSERE TUTTI UNITI ?

Stralcio del Piano di Sviluppo del Comune della Spezia
vedere la parte in GRASSETTO ..

Programma 1

Una città di mare. La Spezia capitale marina del Mediterraneo

Per la città il mare diventa l’elemento chiave per la sua trasformazione e sviluppo, una risorsa produttiva, turistica, sociale e culturale. Lo stesso Piano Strategico ha individuato nel mare l’asse portante della vision futura della città, puntando proprio sulla sua riscoperta e sul suo utilizzo per diverse e variegate finalità pubbliche. L’asse strategico 1 ”il mare come grande risorsa identitaria: naturale, culturale, economica e territoriale” puntava sulla piena valorizzazione del grande affaccio della città e dei comuni limitrofi sul mare come grande occasione, da un parte per il miglioramento della qualità urbana e della qualità della vita dei cittadini e dall’altra per il rilancio di grandi progetti integrati a carattere turistico-ricreativo, culturale e produttivo. Ed è sempre all’interno del Piano che era stato affrontato e risolto il problema della coesistenza tra le diverse attività poste lungo la linea di costa, accogliendo la soluzione dettata dal modello di una economia della varietà, in cui far co-abitare vecchie e nuove funzioni urbane. Tra questi grandi progetti quello del nuovo Waterfront cittadino con il recupero di Calata Paita sarà quello più significativo da avviare in questo mandato amministrativo. Oggi, concluso il concorso internazionale di idee, è stato individuato il progetto vincitore, che ha definito i caratteri generali dell’intervento. E’ ora necessario attivare gli strumenti giuridici e finanziari adeguati che consentiranno la realizzazione del progetto.

A QUESTO LINK IL VOTO SUL PIANO DI SVILUPPO

">http://atticonsiliari.spezianet.it/2008/delibera_4-2008.pdf



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A QUESTO LINK QUELLO SUGLI AGGIORNAMENTI 2011


http://www.comune.sp.it/export/sites/SPEZIAnet/ilcomune/consiglio_comunale/atti_consiliari/2011/Delibera_5-2011.pdf

Hanno votato a favore molti di quelli che oggi dicono di essere contro il Waterfront. Il consigliere Schiffini ha votato contro nel 2008 ( organizzava ancora i presidi contro il progetto Llavador ) .. ma poi ha votato a favore degli aggiornamenti 2011 ...

domenica 5 febbraio 2012

COMUNICATO NO TAV

… CI VOLEVATE FERMARE E INVECE NON CI FERMERETE MAI!

Submitted by notav_info on 5 febbraio 2012 – 16:52No Comment.Sono passati alcuni giorni dalla infame operazione che ha colpito il movimento no tav. Era il 26 gennaio, all’alba, praticamente di notte e la magistratura torinese dava il via libera a decine di arresti in tutta italia, svegliando un intero movimento, famiglie, studenti, lavoratori nel peggiore dei modi. Da quel giorno ad oggi non è passato solo del tempo, è trascorsa ancora lotta, partecipazione e prospettiva. Da lì siamo ripartiti, senza mai esserci fermati. Fare oggi il punto del nostro cammino è come sempre difficile, non per il morale certo ma per la complessità della situazione, oggi più che mai diffusa e partecipata sul territorio nazionale. Centinaia sono stati i comunicati di solidarietà che sono giunti in pochissime ore, centinaia tuttora le iniziative in programma e già svolte. Ogni giorno scopriamo di più che questa lotta non è sola, non lo è mai stata e non lo sarà. Una lotta partita dalla val di Susa, per la val di Susa ma che aveva e ha come obiettivo la difesa di un qualcosa di molto più grande, che ha saputo aprire le sue porte a tutti e che ha saputo rendere tutti protagonisti. La medesima operazione di polizia del 26 gennaio ne è la testimonianza, tutta Italia ha partecipato a questo ultimo e grande anno di resistenza, per questa grave colpa vorrebbe essere punita, con arresti nel mucchio, magari tra le persone più generose. Ma non è questo il punto, la partecipazione e la solidarietà non sono una novità per chi almeno una volta ha voluto vedere con i suoi occhi una mobilitazione no tav. Oggi un dato ancora più importante emerge e sta emergendo dalla val di Susa e dal movimento, a Torino e in ogni città italiana. Il movimento non solo non si è fermato ma sta rilanciando l’iniziativa. Questo era il nocciolo della questione, questa la domanda che tutti ci ponevamo in attesa di un’operazione della magistratura con arresti e restrizioni. In questi anni abbiamo imparato ad alzare la testa, a lottare, abbiamo pestato la neve nel 2005 e lo rifacciamo ancora oggi , abbiamo resistito alle manganellate e abbiamo imparato a resistere ai lacrimogeni, abbiamo tagliato reti e costruito barricate. Abbiamo portato a casa decine di feriti e non ci siamo fermati, gli arresti poi, li avevamo conosciuti quest’estate ma non quelli costruiti a tavolino, che arrivano come la sfiga quando meno te lo aspetti. Ora anche questi sono arrivati. Le risposte sono arrivate subito e buonissime, fiaccolate, cortei, presidi, tanta partecipazione, tanta forza e ancora tanto coraggio. Ma quello che ha stupito tutti e non finirà mai di stupirci è la tranquillità e la serenità con la quale questo momento è stato affrontato, da tutti i no tav, dalle famiglie degli arrestati, dagli amici, dal movimento intero. Una equilibrata lucidità ha fatto sì che per neanche un minuto ci si sia fermati, come solo i grandi sanno fare, nei momenti difficili. Ecco che si è quindi deciso da subito, a neanche due ore dagli arresti di mantenere inalterato il programma del movimento, andare avanti, praticare la meta. Abbiamo quindi in programma molte iniziative di solidarietà per le prossime settimane (concerti, assemblee e feste in ogni parte d’Italia) e un grande corteo nazionale per il 25 febbraio, comunità montana della val di Susa e movimento no tav in testa, uniti contro la militarizzazione del territorio, contro questa inuitle e devastante opera. Sarà ancora una volta la possibilità per tutti di dire no tav, di esserlo e di partecipare. Dopo ancora ci attende una primavera non facile con un obiettivo ambizioso, il blocco dell’allargamento delle recinzioni, quindi l’impedimento del reale inizio dei lavori. Il 2011 è stato l’anno della resistenza ma anche delle menzogne, create ad arte facendo credere al mondo o meglio ai finanziatori dell’opera che i lavori erano partiti. Non è così e se l’area occupata oggi dalla polizia a Chiomonte è la metà neanche della reale area di cantiere è solo grazie agli sforzi e ai sacrifici di tutti. Questa è la grande partita che il movimento no tav deve giocare e vincere e in preparazione della quale la magistratura ha programmato questi arresti ad orologeria. Sapremo quindi lottare per liberare i nostri compagni e per difendere la val di Susa. Dopo questi primi giorni possiamo dire nonostante gli imprevisti (neanche troppo imprevisti) di essere in gran forma e con il morale molto alto. Siamo spiacenti, ci volevate tristi ma anche nelle difficoltà abbiamo saputo ridere, ci volevate dividere e invece siamo più uniti che mai, ci volevate isolare in una valle e invece ci siamo moltiplicati in tutta Italia, ci volevate fermare e invece non ci fermerete mai!

ANCORA SUI TAGLI SELVAGGI NELL' ALVEO DEL MAGRA



Stamane sono andato al fiume per vedere i movimenti terra in area SIC tra l'ex area Palagi e la Motorizzazione .... ho visto di tutto: bidoni di olio esausto, bombole per saldatori, una macchina abbandonata e rifiuti vari. Se guardate bene l' immagine allegata potrete anche rendervi conto dell' entità degli spazi sottratti al fiume ..!... Prima negli 70, con la realizzazione della sede della Motorizzazione e del suo piazzale e successivamente (anche negli ultimi giorni) con i tombamenti che vedete ... si..!. proprio quelli su cui staziona il ruspone giallo.. Siamo a Fornola nel punto dove vorrebbero realizzare anche un doppio svincolo autostrale con varianti connesse ( tutto nell' alveo del Magra e del torrente che in esso si getta ....) Ho poi attraversato il ponte della ferrovia e sono andato in sponda sinistra in un sito tra l' autostrada e il fiume .. nell' alveo ho visto lo scarico del depuratore di Bolano che forma un lago dalla forma allungata, chiuso, ( una puzza orrenda ), cataste di ramaglie e mucchi di sabbia formatisi in seguito alle evoluzioni di ruspe e camions .. e poi un monte lungo 100 metri alto 5 di grossi tronchi di salice, ontano e pioppo .. uno scenario terribile .. sopra campeggiavano dei manifesti con su scritto: "proprietà del demanio vietato prelevare legna " ...

sabato 4 febbraio 2012

DEBITO PUBBLICO E GERMANIA:SE LO DICE JUNCKER

Debito pubblico e Germania:se lo dice Juncker... Di Beppe Meola

Quando ho scritto "Debito pubblico e Germania.Ovvero,i trucchi dei crucchi" ne è venuto fuori una specie di caso.Il post ha fatto il giro del web,e molti sono rimasti scandalizzati dall'affronto "spudoratamente propagandistico","provinciale","superficiale","da soliti italioti",ad un Paese sano,produttivo e da cui si può solo prendere esempio.




Ovviamente dalla Germania bisogna senza dubbio prendere esempio.E tra le cose da cui potremmo prendere esempio ci sarebbe il meccanismo con cui viene vengono conteggiate le passività della KFW,l'equivalente della nostra Cassa Depositi e Prestiti.
Io ho parlato di "trucco",e qualcuno mi ha rimproverato dicendo che non si tratta di biricchinate truffaldine,bensì di regolare applicazione di "principi contabili conformi ai regolamenti internazionali".Io ci credo,va benissimo.



Però a questo punto mi chiedo:perchè non uniformarsi a questa pratica contabile?
Perchè se la "Crande Cermania" può così far scendere il proprio debito pubblico dal 97% reale all'80% ufficialmente dichiarato,allora provate ad immaginare l'effetto di una "cura di bellezza" simile per il nostro vituperatissimo debito.


Scendere dal 120% del Pil al 100-105% sarebbe un miglioramento stellare.Perchè poi,sommando questo dato al basso indebitamento privato più la quasi immunità delle nostre banche al pericolo dei toxic assets(ex subprime),avremmo una performance nazionale che ci porrebbe come punto di riferimento per tutta l'Eurozona.E bye bye alla tensione sui nostri Btp,con annessa isteria collettiva dello Spread con i Bund.


Assurdo dite?Forse.Ma in questi tempi di assoluta follia finanziaria,in cui "strane manovre" del sistema speculativo vanno a sommarsi con cambi di governi direttamente ordinati dal "mercato",il concetto di assurdo assume connotazioni piuttosto ambigue e risibili.


Intanto un certo Jean Claude Juncker,che non mi risulta essere un pazzo blogger,bensì il Presidente dell'Eurogruppo,avverte:

"La Germania ha un debito superiore alla Spagna" spiega Juncker al giornale tedesco General Anzeiger, aggiungendo: "In Germania la gente pensa che il paese non ha alcun problema, come se fosse senza debito pubblico e tutti gli altri paesi siano afflitti da debiti eccessivi".
Un avvertimento che definire sinistro è dire poco.Ma se si considera che Berlino detiene il terzo debito pubblico del mondo,dopo Usa e Giappone,e si parla di 2.500 miliardi di euro...allora si inizia a capire meglio di cosa parliamo.


Ma io direi che vada sottilineato un altro dato che quasi mai viene messo sul tavolo:Deutsche Bank,di gran lunga la più grande banca tedesca ed una delle prime al mondo,ha in pancia 1.000 e rotti miliardi di prodotti finanziari ad alto rischio;parliamo dei famosi toxic assets derivati e derivanti dalla crisi del 2008.In pratica è spazzatura senza valore,ma che nei libri contabili della banca di Ackermann figurano come circa la metà degli attivi.


Ma si dira:"La Germania può sostenere meglio di chiunque il suo debito perchè ha un'economia solida che cresce vigorosamente..."
In passato certamente sì,ma oggi mica tanto.Come riporta il Sole 24ore le previsioni di crescita del Pil tedesco per il 2012,vedono un bella discesa allo 0,8%.


Insomma,a mettere insieme questi quattro dati non ne esce un quadro esaltante.Eppure,nonostante questa situazione,a Berlino si continua a dare voti,pagelle e patenti a tutti i governi dell'Eurozona in difficoltà col debito.Ironia della sorte o assurdità?


Probabilmente è in corso il festival mondiale dell'assurdo:




Il sistema bancario-finanziario genera nel 2008 una enorme crisi,che viene poi tamponata con pesantissime iniezioni di liquidità,trasferita nelle banche direttamente dal "pubblico".
Gli Stati non si preoccupano minimamente di regolare il mercato finanziario per prevenire ulteriori ricadute.
Il sistema bancario,rimpinguato dal pubblico,si rifiuta di sostenere il credito all'economia reale e persiste nell'attività speculativa...attaccando direttamente i debiti sovrani(ulteriormente appesantiti dalla crisi).
La risposta degli Stati a questa situazione è...farsi da parte e lasciare entrare le banche nei governi.Ed il governo europeo che tratta per tutti con le banche è quello più indebitato(Germania).



Nel frattempo,dall'altra parte dell'Atlantico gli States osservano molto discretamente e passivamente la situazione...


Se sottolineare questo schema balordo vuol dire essere complottisti,fare dietrologia o andare a caccia di streghe,allora c'è da esserne fieri.

FEDERICI E GALAZZO





..... parlano con lo stesso linguaggio .... giacchè l' impatto del nuovo Waterfront spezzino e del Progetto Marinella è sempre più impossibile da negare, si arriva alla fase del mercanteggio alla "vu cumprà" ..le paroline magiche per dare il via all' operazione sono: il progetto va rivisto ... i volumi vanno ridotti ....
LE PORCATE NON VANNO RIDOTTE NON DEVONO ESSERE FATTE ... Pare evidente che nessun amministratore abbia letto le disposizioni europee e nazionali che normano la partecipazione. Gliele ricordiamo: la VAS, un processo che mette intorno ad un tavolo gli Enti ed i potenziali portatori di interessi presenti in un territorio ( dopo avergli fornito le migliori informazioni ) al fine di pianificare sotto il profilo ambientale e socio economico il futuro di determinate aree. La VIA, dove il proponente si presenta al tavolo con un progetto già ben delineato e corredato da studi relativi a scenari alternativi .. Nessuna di queste procedure viene mai applicata perchè considerate un pericoloso fastidio da certi poli di potere che si sono insediati sul territorio. I Comitati non accetteranno nessun confronto se non quello stabilito e riconosciuto dalle normative. Ciò come supremo atto responsabile giacchè consideriamo chi rappresenta le istituzioni del tutto privo di credibilità.