PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

sabato 15 dicembre 2012

... DI TRASPARENTE .. SOLO LA FACCIA !



Tutti sanno che dal Sito di Pitelli, per ora, ( attendiamo di vedere quello
faranno alla Penox e nei fondali prospicienti i cantieri Valdettaro ) non e' stato rimosso neanche un grammo di materiale inquinato ..

Molti sanno che il sindaco Federici ha dichiarato a Primo Canale che l' amministrazione sta cercando di svincolare dal Sito nazionale di Pitelli l'ex discarica di Saturnia (*) con l' intento di poterla riempire dei rifiuti prodotti dall' inutile impianto di Saliceti e non solo.

Quello che invece pochissimi sanno è che sta per cominciare il conferimento dentro la discarica Ruffino - Pitelli di 220 mila metri cubi di terre e rocce da scavo proveniente dallo scempio dell' Aurelia bis. Proprio così 220 mila metri cubi di materiale che si traducono in 27500 viaggi (andata e ritorno) che grandi mezzi faranno transitando per via Pitelli.



Due cose desidero rimarcare:

1. che l' Aurelia bis e' stata finanziata con la legge Obiettivo con la finalità di favorire lo sviluppo dell'hub portuale spezzino

2. e' ovvio che il proprietario della discarica Ruffino - Pitelli si farà pagare per accogliere le terre e le rocce dell' Aurelia bis .. la classificazione delle stesse, considerate anche le recenti modifiche legislative, va seriamente valutata ed attenzionata..


(*) ecco spiegato il perche' Arpal -dopo anni di inerzie ministeriali- la sta monitorando probabilmente in danno ai proprietari ( come mai non fa lo stesso con gli altri siti critici per esempio Monte Montada che sta allegramente percolando dentro Saturnia ?). Semplice, a Lor Signori -intendo soprattutto all’ Amministrazione spezzina- delle bonifiche non può fregare di meno. La sua priorità è mantenere in vita Acam ma non per salvarne i dipendenti ma per evitarne la svendita e la conseguente perdita di potere nell’azienda. Vi è anche una ragione politica: gettare la spugna sarebbe un duro colpo all’ immagine soprattutto del PD che ne è stato e ne è il padre padrone.

Ed allora, come se nulla fosse stato, eccoli tornare a Pitelli, a Pagliari, a Ruffino, a San Bartolomeo. Al sindaco Federici non importa nulla se vi saranno delle proteste, non importa nulla delle promesse fatte negli ultimi anni dalla sua parte politica: tanto è al secondo mandato!

                                       “Mai più rifiuti nel Levante “

lo scrissero anche in una delibera consiliare del 5.12.2001 in osservazione al Piano Provinciale! (c’era ancora il mitico Pagano) .. E come scordare la levata di scudi contro la riapertura di Saturnia dell’ex assessore Federico Barli .!. di Mara Biso anche lei pitellese e di Arbasetti ora passati a SEL ? Perchè ora non parlano ? forse è alquanto sconveniente giacchè tra loro c’ è persino chi aspira ad andare in Parlamento !

E stendiamo un velo pietoso su Rifondazione Comunista che contro la riapertura di Saturnia aveva persino minacciato di uscire dalla giunta provinciale ed oggi invece crede anch’essa che, per salvare l’Acam, ci vuole una grande discarica. La vicenda ricorda un poco quando nel PDL si credeva che Ruby fosse la nipote di Mubarak … Ma come ? Loro che si riempiono sempre la bocca con “Rifiuti Zero” non sanno che separando la matrice organica dal resto dei rifiuti non vi sarebbe bisogno della discarica ? non sanno che a Boscalino da un anno non si produce più il Compost ?

Ad ogni modo la strada è già tracciata. Amministrazione spezzina ed Acam, incassato lo svincolo dal Ministero (che dovrà però deliberare che è possibile bonificare un sito inquinato con dei rifiuti speciali), una volta ottenuto il disco verde dalla Regione Liguria per quanto riguarda la V.I.A. porteranno la FOS di Saliceti a Saturnia insieme ai fanghi del dragaggio portuale e le terre dell’Aurelia bis. Il tutto ovviamente pagando alla Proprietà una quota che in parte andrà alle Banche titolari dell’ipoteca che grava sull’area.







mercoledì 28 novembre 2012

MA CHI SONO I COMITATI DEL LEVANTE ?






http://www.cittadellaspezia.com/mobile/articolo.aspx?id=120546

 ....prima di tutto la verità senza la verità alla fine si va sempre incontro a brutte sorprese. Chi rappresenta questo Coordinamento del Levante? chi sono?  c'è un presidente?  c'è un direttivo?  Non è che a parlare sono semplicemente i Concessionari ? No ..perchè a quanto mi risulta la gente di Fossamastra e del Canaletto sull'annosa vertenza del Piano Regolatore Portuale ha tirato i remi in barca da tempo. Allora cos'è questo agitarsi? perchè questi interventi che sembrano quasi recite di copioni, giochi delle parti ? Diciamola com' è: vi è un gruppo di persone che cerca di difendere il valore dei propri spazi e delle proprie attività dall' invadente lobby del container .. Il loro obiettivo è non venire ricollocati in aree castigate, incongrue, sconvenienti. Sono ispirati dal classico imperativo del -primo non buscarle-  e li si può capire dal momento che sul ring hanno di fronte un arioso colosso pugilatore (cit.).  Si sappia però che in questo momento nessuno si sta battendo davvero affinchè il mare del Canaletto e Fossamastra non venga coperto dagli ormai famigerati  140 - 200 mila mq di nuove banchine .. quelli, i nostri attori, li hanno già accettati e sottoscritti .. I 140 mila sicuramente.!  Tanto basta una bella fascia di rispetto per mettere a posto le cose.!.  Al Canaletto però i giochi sono già fatti o meglio laddove essa verosimilmente doveva essere realizzata si è allegramente costruito e a Fossamastra, chi la sta progettando senza presupposti scientifici, lavora su una larghezza di 30 metri !   Quando parlo di copioni e giochi delle parti mi riferisco alla poco onorevole commedia messa in scena da chi, con quella tipica furberia popolare fa sapere attraverso i media di essere lì a difendere i quartieri e a chiedere il loro coinvolgimento. La parola chiave è Partecipazione .. Ma mi chiedo: se la gente non sa nemmeno più di essere al mondo ( non sa neppure cosa prevede il Piano Regolatore Portuale) perchè dovrebbe partecipare?  Nessun problema .. qualcuno che si è assegnato un compito rappresentativo già c'è.  Ecco allora che il significato della parola Partecipazione ( che ancora voglio scrivere con la P maiuscola) assume un altro significato rispetto alla sua comune accezione. Diventa, usando un' espressione gentile: potere contrattuale .. e con questo ci si siede ai tavoli  ..quando ci sono..!.  Non è solo chi si è autoproclamato  "Coordinamento di Comitati" a servirsene, se ne serve anche l'Amministrazione che ogni tanto si ricorda di norme e leggi da rispettare ma che invero tira a campare cercando di mantenere una qualche Autorità.



martedì 20 novembre 2012

IMPRESSIONI SUL CONVEGNO DI VILLA MARIGOLA "NASCE IL PORTO, IL CASO SPEZIA"

 Stamane ero Villa Marigola ( nella foto le alture della Venere sbracata >fu Azzurra), ho assistito al convegno "Nasce il Porto, il caso Spezia". L' evento è stato organizzato dal mondo industriale con il preciso intento di esaltare le
potenzialita' che lo stesso ed altre attivita' commerciali possono esprimere ... Che mal di fegato gente ! Qualcuno mi dira' perche' ci sei andato ? ...Mi sono chiesto la stessa cosa ... e' stato infatti pesante sorbirsi il carosello di interventi
di vari esponenti di rappresenta in questo momento i poteri forti della città e del territorio:

l' onorevole presidente Forcieri in primis, il presidente di TM Enzo Papi, l' industriale del nucleare Malacalza, il petroliere del pallone Volpi, Il presidente di Confindustria Santiago Bucchioni, l' avvocato A. Corradino ed il sindaco
della Spezia Massimo Federici ... Federici rappresentante dei poteri forti ? a mio avviso si! ... rappresenta piu' quelli che il 53% degli elettori spezzini che hanno votato alle ultime comunali...

In tutte le loro esposizioni non ho udito una parola sui grandi problemi ambientali che ci affliggono e certamente nulla su quelli che il PRP determinera' sulla citta' e sui quartieri del levante. Al centro solo i profitti che i terminalisti potrebbero introitare ed il considerevole aumento occupazionale ancora tutto da dimostrare. La realizzazione del PRP ancora unavolta e' stata data per scontata dimenticando la sua natura di piano quadro, di piano di  indirizzo approvato dal Ministero dell' ambiente con 17 prescrizioni tra cui quella che impone di applicare la V.I.A. alle sue singole fasi di attuazione.

Prescrizione questa non in linea con la direttiva ce 337/85 che prevede invece la valutazione di impatto ambientale consideri l' insieme dei progetti previsti da una pianificazione .. Nello stesso giudizio di V.I.A. si ammette che il quadro dell' inquinamento atmosferico e sonoro non e' stato ancora delineato ... cosi come non e' stato chiarito se il PRP assicuri al territorio le migliori prospettive sotto l' aspetto socio economico. Noi lo escludiamo e rileviamo che lo studio di impatto ambientale S.I.A. non sia conforme alla direttiva CE 11/97 che dispone si debbano considerare piu' scenari economici e non -come nel caso del PRP spezzino- uno monoculturale legato alla filiera del containers. Queste questionidovrebbero essere oggetto di dibattito e confronto in sede di V.I.A. ma ancora dopo anni cio' viene messo in dubbio da
tutti coloro che intendono fare di Spezia un hub portuale capace di competere con tutti i porti del vecchio mondo. Mentre il tavolo di confronto sul PRP costituito dalla regione 6 anni fa ancora non e' arrivato a sciogliere i nodi cruciali sopra notati, in qualche stanza segreta si parla di fascia di rispetto ossia quell' area di protezione che dovrebbe abbattere l' impatto ambientale del vecchio ed addirittura del nuovo porto .. Peccato che in questa stanza non vi sia la gente che abita nel levante e che al Canaletto, la fascia di rispetto sia gia' stata cementificata. L' arroganza dell' Autorita' portuale poi si manifesta nelle concessioni pluridecennali (53 anni ) a Contship che gia' opera in regime di monopolio, occupa ed occupera' praticamente tutte le banchine portuali anche dove non investira' .. gli investimenti ( inferiori rispetto a quelli dichiarati non in linea quindi con la durata delle concessioni ottenute ) riguardano per ora solo il Molo Fornelli e la marina del Canaletto. C' e' bisogno di una forte reazione della citta' contro i folli intenti spacciati da perizia imprenditoriale
magnificati nell’odierno convegno di Villa Marigola .. gli spezzini devono sapere che il loro golfo si ridurra' di una superficie pari a 20 -28 campi di calcio e che altri 600 mila containers si riverseranno sulla disastrata costa del
Levante cittadino.


mercoledì 31 ottobre 2012


LA PENSA ESATTAMENTE COME GALANTE  ... SULL' OUTLET ..SI INTENDE ... MI PIACEREBBE ANCHE SAPERE SE E' FAVOREVOLE ALLA CENTRALE A BIOMASSE CHE IL SUO PREDECESSORE GARBINI VOLEVA E DI CUI RECENTEMENTE SI E' TORNATO A PARLARE .. LO HA FATTO IL PARCO DI MONTEMARCELLO PREFIGURANDO DI BRUCIARE IN QUESTO IMPIANTO IL LEGNAME PRELEVATO NEGLI ALVEI DI MAGRA E VARA ....

giovedì 18 ottobre 2012

SIN DI PITELLI

                                   sito di interesse nazionale di Pitelli                                                Golfo della Spezia

lunedì 15 ottobre 2012

COMUNICATO CONGIUNTO COMITATI SPEZZINI-WWF LA SPEZIA CONTRO LA CENTRALINA A BIOMASSE DI CEPARANA

... Comitati spezzini condivide la linea degli agricoltori avversa alla centrale a biomasse che il comune di Bolano vuole realizzare nella sua piana .. I motivi sono gli stessi che ci indussero a rigettare l' impianto che si pensa di realizzare a Rocchetta di Vara. Anche se di bassa taglia questi poli termici richiedono una costante quantità di biomasse che si deve per questioni di bilancio reperire nel contesto provinciale. Per l' impianto di Rocchetta Vara si era parlato di un consumo giornaliero di 40 Ton. Qualcuno ha pensato che per prelevarle dai boschi sono necessari mezzi e strade adeguati? chi sarebbe il soggetto che dovrebbe svolgere quest' attività? Si e' sicuri che la biomassa proverrà sempre da materiale di risulta della pulizia del manto forestale e non invece da tagli indiscriminati ? E' razionale pensare -con questi presupposti- che l' operazione possa reggere dal punto di vista economico? Comitati spezzini ritiene che ancora una volta la parola magica finanziamenti scateni pulsioni incontrollate e condizioni scelte che dovrebbero andare in tutt' altre direzioni: quelle appunto indicate dal comitato degli agricoltori. Più in generale per cio' che riguarda lo sfruttamento delle biomasse la scrivente fa riferimento agli esiti degli studi dell' Accademia delle Scienze Tedesche Leopoldina


http://www.ecolabioworld.org/2012/08/biomasse-opportuno-puntarvi/


questi attestano che il saldo delle emissioni di CO2 in atmosfera sia sfavorevole anche in questo tipo di combustione. Non di meno siamo costretti a ricordare che ogni processo che impiega combustibili fossili sono presenti anche inquinanti bioaccumulabili. Pertanto associare termini come biomassa ed energia pulita e' da considerarsi pratica ingannevole.

lunedì 30 aprile 2012

LUNI GATE E MAGRA GATE

...MA NON ERA MEGLIO CHIEDERE A SALT DI COSTRUIRE IL NUOVO PONTE SUL MAGRA AD AMEGLIA INVECE DI CHIEDERLO A CONDOTTE D' ACQUA CHE E' INSIEME ALLE COOP E' LA SOCIETA' CHE VORREBBE REALIZZARE IL PROGETTO MARINELLA ????

QUEL PASTICCIACCIO DEL PORTICCIOLO DI VALLESANTA

....Rifondazione Levanto scrive: "quando la maggioranza di fine legislatura 2005-2010 si spaccò ( i comuni non legiferano, deliberano ndr. ) sull' iniziativa dell' assessore al ramo di privatizzare la municipalizzata, con il nostro voto abbiamo evitato il commissariamento ( perchè non si poteva andare a votare ? ndr. ) e salvaguardato il controllo pubblico di tutto il fronte mare; abbiamo in seguito sottoscritto un programma elettorale che cancellava il megaporto ( l'attuale progetto invece cos'è ? ndr.) a favore di un progetto di riassetto dell' area nautica e di una variante al PUC (senza VAS ndr.) di salvaguardia delle colline e della vallata ( non sono state osservate le indicazioni del Settore Difesa Suolo della Provincia emanate dopo l' alluvione della parte fociva del torrente che sfocia proprio nell' area nautica ndr.); la trasformazione dell' azienda speciale in una società dal carattere pubblico privato non appartiene alla nostra politica ma, in un quadro normativo modificato, abbiamo sostenuto e mantenuto la regia pubblica della società; sul progetto del porticciolo riteniamo necessario avviare un confronto aperto dove siano protagonisti i comuni di Levanto, di Bonassola e i cittadini; buongiorno ben arrivati ... peccato che non abbiate mai proferito parola sugli obblighi normativi in materia di VIA,VAS e VdI -in quanto l' area nautica è attigua a SIC- ndr. ) riteniamo l' esito dell' assemblea pubblica dello scorso 27 marzo democraticamente positivo, perchè ci fa capire quanto sarebbe stato utile discutere in pubblico il PUC, per evitare ciò che è sotto gli occhi di tutti, in quella discussione al netto di agitatori con scopi ben distanti dal bene comune, abbiamo colto un disagio urlato di una generazione di giovani senza lavoro e futuro e l' indignazione per la cancellazione di luoghi e simboli dei cittadini e della memoria, un conflitto di classe anomalo tra persone vere in scontro frontale con barche galleggianti; ci sono altre motivazioni che non sottovalutiamo di carattere ambientale, turistico ed altre ancora; noi vogliamo discutere in modo ampio perchè è in gioco non solo Vallesanta, ma il concetto di democrazia per cui, in un momento in cui la crisi e la mancanza di lavoro sono il reale nodo, noi cerchiamo il consenso più largo possibile e che alla fine siano i cittadini a decidere: in questo contesto sottolineiamo la drammatica crisi economica che si riflette sui giovani disoccupati e precari anche a Levanto, ritenendo di fatto questo il primo vero problema; è per noi auspicabile che da giuste riflessioni si possa arrivare ad una condivisione di intenti e che, altresì, su grandi tematiche che interessano il bene comune si avii anche un percorso di democrazia partecipata includendo come ultimo strumento il referendum." ...commovente tentativo di salvare capra e cavoli: i senza lavoro (potenziali elettori) e l' ambiente. Mi chiedo due cose: ma sul porticciolo ce l' ha una posizione Rifondazione ..? o se non fosse nato un Comitato avrebbe in sordina avvallato il progetto presentato dall' > azienda mista costituita dal governo di centrosinistra di cui fa parte ? ..

lunedì 16 aprile 2012

NUOVE CONSIDERAZIONI SULLA VERTENZA DELLA DISCARICA DI VALLESCURA E SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI




Durante l' assemblea tenutasi presso l' Hotel Schiffini di cui abbiamo parlato nel precedente post è emersa, come ricorderete, la questione della capacità ancora disponibile nel bacino dell'ex Cava Viti, a suo tempo individuata dalla Provincia come sito idoneo ad ospitare la discarica di servizio.

Come potete vedere nella fig.1 la capacità oggi eventualmente fruibile si è notevolmente ridotta. Ad un' approssimativa stima potremo parlare di circa 4/5 della volumetria dichiarata nel Piano Provinciale (circa 350 mila mc).

Si può riferire che lo spazio ancora utilizzabile si aggiri intorno ai 70 mila mc: 7 mila mq ( il piano campagna ) X 20 mt ( l' altezza dei due gradoni di roccia ) 140 mila mc, dimezzati in quanto un corretto ripristino ambientale imporrebbe di riprofilare il versante collinare ricostruedone il declivio originario.

Qualcuno può dire: beh! 70 mila mc sono più che sufficienti.!. Non è vero che la cava è stata riempita quasi totalmente con i fanghi e detriti dell' alluvione dello scorso 25 ottobre!

In primo luogo è da precisare che i conferimenti nella cava si sono reiterati per più anni nell' ultimo decennio e che allo stato il problema maggiore è da identificarsi nella viabilità che conduce alla cava stessa ed al paese di Rocchetta Vara.

Nella fig. 2 se ne può avere conferma: l' immagine raffigura il bivio per la cava e per Rocchetta Vara, per l' appunto. Si può notare che il ponte crollato a causa dell' alluvione è stato sostituito con uno provvisorio in legno sicuramente più stretto. Ma non è tutto, lungo il tracciato da Brugnato a Rocchetta Vara due grosse frane lo hanno in un caso ridotto ad una sola careggiata ed in un secondo deviato in un precario by pass posto interamente nell' alveo del torrente.

Ora in tutta franchezza pensare di recapitare il materiale biostabilizzato alla cava Viti anche per un periodo limitato, ci pare alquanto improvvido. La stessa idea ci pare una vera mancanza di riguardo per una popolazione che ha subito e sta ancora subendo disagi rilevanti. Non sappiamo quali aiuti possa aver fornito il comune di Follo a quello di Rocchetta ma crediamo di poter dire che la prevista riconversione della cava in discarica appare oggi un' autentica forzatura.

Per contro Comitati Spezzini ribadisce l' opportunità di sollecitare gli Enti che hanno competenza in materia di gestione rifiuti ad organizzare entro i prossimi 15 mesi un sistema di raccolta che intercetti integralmente la matrice organica degli RSU superando quindi il problema della F.O.S.

Conosciamo le obbiezioni di Provincia e Comuni: Acam non ha soldi e deve pensare a trovare il modo di non fallire. Le risorse per estendere il porta a porta a tutto il territorio non ci sono e non ci sono neppure quelle per realizzare un nuovo e necessario impianto di compostaggio. Boscalino ( Arcola ) è già completamente impegnato.

Comitati Spezzini ripropone lo scenario alternativo già portato all' attenzione del Presidente di Acam e della Provincia: la graduale riconversione della funzionalità delle biocelle di Saliceti. In particolare si tratterebbe di vocare parte di esse -liberate facendo crescere la raccolta differenziata- al compostaggio della materia organica anzichè alla biostabiliazione del "tal quale " .

In sostanza da alcune continuerebbe ad esitare FOS da conferire a Vallescura per 15 mesi da altre invece compost da commercializzare sino al completo utilizzo di Saliceti quale impianto di compostaggio.

Ovvio che l' estensione del porta a porta su tutto il territorio favorirebbe anche l' incremento del recupero di altre frazioni e ci si accorgerebbe -finalmente- che ne risulterebbero in basse percentuali da trattare e/o riciclare:

a) Plasmix ( Plastiche miste )
b) tessile
c) inerti
d) metalli

Come più volte suggerito per il trattamento/riciclo della frazione di cui al punto a)
Comitati Spezzini fa riferimento ai cicli in essere presso il Centro di Vedelago (TV).

Più volte si è parlato della costituzione di un ambito rifiuti più ampio che comprenda la produzione e quindi le utenze del Tigullio e Massa Carrara. La "geniale" idea vagola nelle menti di chi pensa che sia possibile "valorizzare" l' impianto di Saliceti nell' ottica di un ammortamento del debito di 9 milioni ancora aperto con Ladurner spa.

FACCIO CRESCERE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA COSI' HO MENO RIFIUTI DA TRATTARE, ME NE PRENDO PERO' ALTRI DA FUORI PROVINCIA COSI' MI FACCIO PAGARE ..!..

Giudichiamo tale ipotesi SURREALE non fosse altro per il fatto che ancora dobbiamo appoggiarci all' impianto di Albiano Magra per il completo trattamento dell' indifferenziato che produciamo. Ci appare dunque "troppo creativo" pensare di importarne da fuori provincia.

Se davvero si intende allargare l' area di produzione allora lo si faccia per trovare delle intese -operative e soprattuto economiche- finalizzate alla realizzazione un polo per la valorizzazione e l' analisi dei flussi dei materiali post consumo nonchè alla crezione di una linea per l' estrusione dei materiali plastici.

sabato 14 aprile 2012

ASSEMBLEA DEL 12.4.2012 IN VALDURASCA

Giovedì sera alle ore 21 presso l' Hotel Schiffini di Marinasco si è svolta un' importante assemblea pubblica avente all' ordine del giorno il futuro della discarica di Vallescura.



All' incontro i pur invitati Provincia e Comune della Spezia non si sono presentati. La Valdurasca e non solo, voleva sapere quanto c' è di vero nelle voci circolate in questi ultimi giorni di un quasi certo inserimento dell' ex impianto per rifiuti urbani e speciali nel Piano Industriale di Acam. Stiamo parlando di una discarica coltivata negli anni 80-90 dai soliti noti (*), situata sul confine tra i comuni di Riccò del Golfo e Follo. Qualcuno ha giurato di essere stato informato di un suo nuovo e prossimo ampliamento.

E QUEL QUALCUNO DICEVA IL VERO: LEGGETE CHE COSA DICE L'ASSESSORE ALL' AMBIENTE DELLA PROVINCIA GIOVANNI DESTRI NEL SOTTOSTANTE ARTICOLO








IMMAGINE SAT DELLA DISCARICA DI VALLESCURA










Tale ipotesi, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe motivata dalla sopraggiunta indisponibilità dell' ex cava di serpentino dei fratelli Viti situata in loc. Gravegnana ( Rocchetta Vara ) e dell' ex discarica per rifiuti speciali di Saturnia. Entrambe erano state inserite dal Piano Provinciale dei Rifiuti ( in seguito PPR) in un primo elenco di 14 siti idonei ad ospitare la discarica di servizio o l' impianto TMB realizzato poi a Saliceti nel comune di Vezzano Ligure.

L' elenco venne poi scremato, rimasero Rocchetta e Le Gronde(comune di Deiva Marina). .. Saturnia venne esclusa per l' opposizione della Giunta Pagano per poi rientrare con la Giunta Federici. Per problemi economici e logistici venne successivamente depennata anche Le Gronde.




L' ex cava di Rocchetta Vara pare nel contempo aver esaurito la propria capacità. Ricordiamo che in seguito all' alluvione dello scorso 25 ottobre, vi è stata conferita un' imprecisata quantità di fanghi e detriti e che negli ultimi anni la Proprietà vi ha recapitato del materiale di risulta proveniente da alcuni frantoi. Il Comitato di Valdurasca crede che ciò non corrisponda al vero e si è riproposto di chiedere dati ufficiali circa la volumetria disponibile.




L' ex discarica di Saturnia, compresa nel Sito Nazionale di Pitelli, non sarà disponibile in tempi certi in quanto deve essere ancora caratterizzata ed eventualmente bonificata. Espletati questi passaggi potrà poi essere svincolata dal Ministero dell' Ambiente. La popolazione del Levante spezzino però, avendo patito i ben noti disagi, è ferocemente contraria a qualsiasi utilizzo legato allo smaltimento di rifiuti.

SATURNIA NEGLI ANNI


MAPPA CRITICITA' AREA DI PITELLI-GOLFO




Vi è inoltre da rilevare che entrambi i siti -a differenza di Vallescura- sono proprietà private e quindi per poterli utilizzare si devono prima espropriare. Su Saturnia grava anche una pesante ipoteca bancaria. Le volumetrie che si pensava di impegnare ( vedi PPR ) supererebbero abbondantemente i 100 mila mc e pertanto l' iter amministrativo che si dovrebbe attivare comporterebbe anche l' applicazione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ai sensi del comma u allegato 2 della L.R. 38/98 http://www.masterambiente.unimi.it/1024/materiali/lrliguria30dicembre1998n38.htm

Ovvio che la VIA si dovrebbe istruire anche nel caso in cui davvero si decidesse di ampliare Vallescura, scenario tuttavia non previsto dal PPR che invece riporta un' altra possibilità: quella di conferire materiale biostabilizzato in cave dismesse e discariche esaurite con la finalità del ripristino ambientale (SIC !).

L' impianto di Vallescura rientra pertanto in quest' ultima fattispecie e in ragione di ciò la Provincia ha scelto -in mancanza di altri siti- di utilizzarlo per conferirvi al massimo per i prossimi 15 mesi circa 20 mila tonn. di F.O.S. frazione organico stabilizzata. Ciò è risultato fattibile in seguito alla mineralizzazione dei rifiuti quivi conferiti, fenomeno che ha prodotto nuovi spazi e richiesto interventi di regimazione delle acque meteoriche.

In un primo momento -giustamente- i residenti della Valdurasca hanno rigettato tale progetto mai poi nella speranza di veder chiusa definitivamente la discarica l' hanno accettato pretendendo però di poter seguire le operazioni di conferimento senza limitazione alcuna e di siglare un accordo con gli Enti Locali (garante il Prefetto) che ne stabilisce durata e modalità.



Questi gli elementi emersi a fatica durante il dibattito, causa un certo nervosismo che ha caratterizzato il pubblico evento. A conferma di ciò anche la contrarietà di un paio di valligiani che si sono lamentati della stessa presenza del sottoscritto e di alcuni appartenenti al Circolo Binazzi.

Il messaggio che abbiamo cercato di far passare è che l' ipotesi di un prossimo ampliamento di Vallescura ma anche l' attuale utilizzo, altro non sono che il frutto dell' incapacità dei Soggetti Preposti di estendere il Porta a Porta a tutto l' urbano provinciale e di portare la raccolta differenziata almeno ai livelli disposti dalla normativa nazionale.

La normativa nazionale è il testo unico ambientale (D.lgs. 152/2006) che al' art. 205 impone l' obbligo ai Comuni di raggiungere entro quest' anno ( il 2012) il 65% di raccolta differenziata. Com' è ormai noto tale percentuale risulta pressochè inarrivabile con la raccolta stradale, solitamente con questa modalità non si supera mai il 25 %. Rispettare gli obblighi di legge permetterebbe già di risolvere il problema della discarica di servizio > quel 65% < infatti, è comprensivo della matrice organica che, se separata dalle altre frazioni, potrebbe diventare Compost commercializzabile e non FOS di cui pagarne lo smaltimento, sia in termini economici che ambientali.

Tale assunto è stato più o meno accettato e compreso da tutti ma si fatica a ritenerlo una soluzione al problema del possibile ampliamento di Vallescura che potrebbe concretizzarsi una volta scoppiata l' emergenza e già ora delinearsi con l' approvazione del Piano Industriale di Acam.

Su questo punto ha avuto inizialmente buon gioco il sindaco di Follo che, a parte alcune imprecisioni, ha potuto dettare una linea da seguire: ogni comprensorio avente a disposizione un sito adatto allo smaltimento, deve tra 15 mesi fare la sua parte. "Rocchetta Vara, Saturnia, Carro si tengano dunque pronte a far fronte ai conferimenti ..!.."

Era quello che alcuni presenti in sala volevano sentire .. specie coloro che prima dell' intervento del sindaco follese avevano ricordato che Saturnia esiste e sta nel PPR .. Peccato però che anche dalle parti di Saturnia si ritiene d' aver fatto la propria parte ..

Altrettanto netta ma sicuramente più cinica la posizione del Sindaco di Riccò del Golfo che senza ritegno alcuno, si è augurato la rapida deperimetrazione dell' ex discarica di Pagliari dal SIN di Pitelli.

MAPPA SIN DI PITELLI




La politica ancora una volta si è mostrata unicamente preoccupata di conservare il consenso o di perderne il meno possibile. Da parte mia però devo confessare di non serbare per i due sindaci un particolare risentimento, essi come tanti altri amministratori sono il prodotto dell' opportunismo e del disimpegno sociale, civico e politico di gran parte dei cittadini ... non sto parlando solo di una valle, ovviamente.!

Arriverà il giorno in cui avremo e saremo solo tante Val di Susa?

Una cosa è certa: solo cessando di delegare la situazione potrà migliorare. Più è messa al bando la delega, maggiori saranno l' autonomia ed il potere decisionale di chi abita un territorio. Ed è assurdo rinviare sempre il momento di farlo .. Oltre che l'etica ce lo impone anche il particolare momento che stiamo vivendo. L' astio verso la politica unitamente al desiderio di non subire più gli effetti di scelte fideistiche è stato espresso in sala in più di un'occasione ..

Peralro non è che gli stimoli per l' avvio di un nuovo corso siano venuti meno: la devastazione ambientale determinata dalla cattiva gestione dei rifiuti è stata immensa( come dimostrano le immagini di questo post ), ma ancora non si è arrestata e si continua deliberatamente a speculare in danno ai cittadini. Non a caso durante l' assemblea ho portato ad esempio l' impianto TMB di Saliceti che è poi quello da cui risulta la F.O.S. galeotta. Una macchina costosissima sia in termini energetici ( consuma 3 MW/H quasi in continuo ) che in termini pratici giacchè trasforma materia riutilizzabile in rifiuti speciali.

Era cosa arcinota di cui i Comitati Spezzini hanno riferito costantemente, eppure dopo una lunga battaglia legale, all' inaugurazione di questo polo per il trattamento del "tal quale", a protestare eravamo rimasti in dieci ..!.. Oggi però tutti dobbiamo pagare in bolletta le conseguenze .. e non solo in bolletta anche ambientamente.

Conoscere ed interessarsi a questi temi è il passo iniziale verso il cambiamento: per esempio oggi è importante sapere che con l' approvazione del DL 148/2011 il governo Berlusconi ha imposto l' obbligo ma questa volta senza scadenze, di mettere a gara quote azionarie delle società che hanno in capo la gestione di servizi come rifiuti e gas. Per questo l' aggregazione con la multiutility Hera è saltata..

Ebbene .. scollinate le elezioni le gare avranno luogo e ciò avverrà indipendentemente dalla sopravvivenza di Acam. Si presenteranno i ben noti colossi quotati in borsa( IREN -HERA ect. ) i quali rispondendo prioritariamente a logiche di economicità e profitto non guarderanno certo alle pratiche virtuose qual' è per esempio -perchè conveniente per i Cittadini - il Riciclo Totale. Comitati Spezzini da anni manifesta la propria contrarietà nei confronti del gigantismo nella gestione dei servizi ed in alternativa, il proprio favore a piccoli consorzi comunali controllati direttamente dalle Comunità.

Una nota positiva al netto delle buone e cattive nozioni impartite nel corso dell' incontro

E' stato possibile stabilire un contatto con il locale Comitato con il quale si è convenuto di verificare quale siano la forza giuridica e l' efficacia del già citato accordo rispetto a nuove forzature imposte dall' emergenza e dalla crisi ACAM.

Si è inoltre valutata l' opportunità di organizzare a breve termine, un nuovo e si spera partecipato evento in una sala cittadina.


(*)stralcio tratto da atti della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sui Rifiuti 13° Legislatura ... Orazio Duvia, citato quale protagonista della vicenda di Pitelli, ha già patteggiato due condanne (insieme a Guido Bernacca, Natalino Rebecchi, Rinaldo Zona, Giancarlo Motta e Antonio Andreani) per la gestione della discarica di Vallescura. Le condanne sono state inflitte dalla pretura di La Spezia nel 1993 e nel 1994. A seguito di queste, va sottolineato, nessuna pubblica amministrazione ha ritenuto di dover intervenire nei confronti dei condannati, che hanno continuato ad operare nel settore.

http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/doc/xxiii/013/d030.htm

venerdì 13 aprile 2012

LE STRANE POSIZIONI DELL' ASS.MAURIZIO GIACOMELLI

Lo scorzo 27 marzo a Sarzana presso il Chiostro di S. Francesco il Comitato " Sarzana che Botta " ha organizzato un nuovo Convegno dedicato alla sicurezza idrogeologica del fiume Magra. Tra i relatori oltre a Massimo Rinaldi dell' Università di Firenze ed un rappresentante dell' Autorità di Bacino, anche l' Ass. alla Difesa del Suolo Maurizio Giacomelli. Non voglio fare qui un resoconto dei lavori ma riferire su un particolare passaggio che a mio avviso deve far riflettere.

Con grande fastidio l' Assessore Maurizio Giacomelli alla seguente domanda da me rivoltagli:

" non ritiene che i progetti approvati o in via di approvazione che hanno determinato o determineranno riempimenti o altro tipo di interventi in ambito fluviale in:
- loc. Fornola deposito di containers ( http://ambientevezzanese.blogspot.it/
http://comitatispezzini.blogspot.it/2012/02/ancora-sui-tagli-sevaggi-nell-alveo-del.html ), e Doppio Svincolo con varianti,
- loc. Pratolino ( Vezzano Ligure ), ampliamento dell' area industriale
- loc. Romito Magra realizzazione di un centro commerciale e residenziale
- loc. Fiumaretta e Pantalè ( darsene + case a schiera previste dal Masterplan Marinella )

rientrino nella fattispecie a rischio illustrata dall' ing. Rinaldi ovvero quella della più recente urbanizzazione di Aulla colpita dall' alluvione del 25 ottobre ?

ha così risposto:

"qualche dubbio ce l' ho sul centro commerciale di Romito, negli altri casi non vi sono problemi perchè abbiamo rispettato le indicazioni del Piano di Assetto Idrogeologico. Vale per lo Svincolo di Fornola, non so a quale versione del progetto ti riferisci ( l' Assessore ed io ci diamo del tu ... siamo amiconi ), nell' ultima la " rotonda" è stata arretrata e le rampe corrono sugli argini. E vale per il progetto Marinella le cui opere prevedono anche la messa in sicurezza del Magra nella sua parte fociva."

Vediamo se quello che ha detto Giacomelli è vero ... uno sguardo intanto alle linee di esondabilità del PAI .. quelle in blu

La figura 1 rappresenta l' ultima versione dello Svincolo di Fornola con Varianti annesse ( mi riferivo proprio a questa nel mio intervento ), la linea blu come già detto è quella del Piano di Assetto Idrogeologico.






Come vedete la rotonda dello svincolo è fuori da detta linea e lo è anche la parte iniziale della variante in direzione Arcola che poi correrà sull' argine, nell' ultima versione oltre l' ex raffineria della Saras spa ( ne abbiamo mostrato il tracciato in questo blog).

Nella figura 2 la vecchia mappa delle aree esondabili che proprio nel distretto di Fornola è stata modificata in senso meno restrittivo nel 2007 dall' AUTORITÀ DI BACINO INTERREGIONALE DEL FIUME MAGRA con DECRETO N. 07 DEL 01.02.07 ...lo potete vedere a questo link: http://www.adbmagra.it/ >>>> piano Stralcio Assetto Idrogeologico Elemento 6

Quello che troverete è questo, FIGURE 2 e 3:







Si noterà che le aree ad alta pericolosità ( rosse ) sono state declassate a maggiore e minore pericolosità relativa, gialle e verdi come si vede nella figura 3. Nelle aree rosse -guarda caso- ricadevano i siti dove ora sorge il centro commerciale Eurospin - Briko ma anche i depositi di containers che potete vedere nei links dei Comitati sopra riportati. GLI INTERVENTI REALIZZATI A FORNOLA SONO LA FOTOCOPIA DI QUELLI POSTI IN ESSERE A ROMITO MAGRA (nell'area recentemente posta sotto sequestro). Quindi non si capisce perchè l'Ass. Giacomelli ha dei dubbi sul Basko e non ne ha per l' Eurospin, per i depositi di containers e per lo Svincolo ...


In sostanza quello che da tempo si sta facendo (e si continua a fare) è restringere il letto del Fiume Magra rendendo il flusso delle sue acque sempre più rapido elevando il rischio alluvione anche nelle zone situate più a valle rispetto a quelle dove si è intervenuti. Il taglio della vegetazione poi completa l' opera .. in negativo ovviamente ... Nel caso di Fornola però serve ai politici a calmare il furore di chi vuole la famigerata " pulizia degli alvei " ma soprattutto serve a portarsi avanti coi lavori in vista dell' attuazione dei progetti di nuova viabilità ... ... SI DIA ORA UN' OCCHIATA ALLA FIGURA SOTTOSTANTE, LA N°4 ...





NELLE COSTRUZIONI INDICATE DALLA FRECCIA BLU ( UN ELETTRAUTO E UNA CASA DI CIVILE ABITAZIONE RICADENTI ALL' INTERNO DELLA LINEA PAI, E' ENTRATO UN METRO E 20 DI ACQUA E FANGO E SI TROVANO A 29 MT s.l.m COME RISULTA DALL' ALTIMETRO DI GOOGLE HEART ( freccia gialla ). QUESTO A CONFERMA CHE IN CASO DI ABBONDANTI PIOGGE IL FIUME HA BISOGNO DI ALLAGARE ZONE URBANIZZATE GIA' DA DECENNI ...!!!!.

C' E' PERO' UNA COSA GIUSTA DETTA DA GIACOMELLI IN TUTTO IL CONVEGNO: QUELLA IN RISPOSTA ALL' EX ASSESSORE ALL' AMBIENTE GIANNI TORRI (SEL) A PROPOSITO DEL PROGETTO MARINELLA.

L' EX ASSESSORE AMEGLIESE DOPO IL MIO INTERVENTO HA RIMARCATO CHE TALE PROGETTO, QUELLO SI , RIENTRA NELLE OPERE A RISCHIO .... MA GIACOMELLI, DA POLITICO ESPERTO E CON UN PIGLIO AGGRESSIVO GLI HA RISPOSTO: " SINO A TRE MESI FA TI ANDAVA BENE"

VAI A DARGLI TORTO !!!!

domenica 8 aprile 2012

PARMA-14 APRILE MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO L' INCENERIMENTO DEI RIFIUTI

FOCE DEL MAGRA META' ANNI 50





... come si può chiaramente vedere la sponda di Fiumaretta è libera da quelle costruzioni che oggi vanno quasi tutte sott'acqua e nella foce vi sono due grandi isolotti dove i residenti in estate solevano andare a nuoto o in barca a prendere il sole in santa pace...

TORTORELLI E L' ACQUA



Penso che con ogni probabilità nell' articolo di Cronaca 4 riportato nell' immagine, l' autore intendesse per societa' pubblica gestrice del S.I.I. (servizio idrico integrato) Acam Holding ... la quale per salvarsi celebrerà -dopo le elezioni amministrative- un matrimonio con una grande multi utility.

  Da qui le preoccupazioni di Rino Tortorelli e le sue accuse ai partiti del centro sinistra di doppiogiochismo .... sul piano politico condivido ma non su quello tecnico .. il fatto che il referendum nulla avrebbe potuto contro le aggregazioni era noto...

Inefficacia e strumentalizzazione di questo avevo parlato mesi e mesi fa a proposito della Consultazione Referendaria  ..

venerdì 16 marzo 2012

LE TERRAZZE - 5 ALL'APERTURA DELL' OBBROBRIO ARCHITETTONICO







IN ESTREMA SINTESI: UN' OPERA CHE BEN RAPPRESENTA L'ASSERVIMENTO DEGLI AMMINISTRATORI SPEZZINI AL CIECO INTERESSE ECONOMICO ..

DI FATTO UNO SCEMPIO NELLO SCEMPIO .. UN OBBROBRIO ARCHITETTONICO DENTRO L'AREA DI UN' EX RAFFINERIA ANCORA DA BONIFICARE ..

lunedì 12 marzo 2012

SIAMO STATI IN VAL DI SUSA ED ABBIAMO CAPITO



SIAMO STATI IN VAL DI SUSA ED ABBIAMO CAPITO
>
> Siamo stati in Val di Susa ospiti degli abitanti della valle: insegnanti, agricoltori, pensionati, studenti e abbiamo visto:
> Un luogo attraversato da due strade statali, un'autostrada, un traforo, una ferrovia, impianti da sci, pesanti attività estrattive lungo il fiume
> Persone che continuano a curare questo territorio già affaticato da infrastrutture ed attività commerciali e cercano di recuperare un rapporto equilibrato con l’ambiente e la propria storia.
> Una comunità che crede nella convivialità e nella coesione sociale e coltiva forti rapporti intergenerazionali.
>
> Abbiamo capito che in Val di Susa non è in gioco la realizzazione della ferrovia Torino-Lione, bensì un intero modello sociale. Un popolo unito e coeso, una comunità forte non può essere assoggettata a nessun interesse nè politico, nè economico. E’ interesse di tutti i poteri forti dividere, isolare, smembrare per poter meglio controllare e favorire interessi particolari.
>
> Abbiamo capito perché tutto l’arco costituzionale vuole la TAV, non è difficile, basta guardare alle imprese coinvolte:
>
> Cmc (Cooperativa Muratori e Cementist) cooperativa rossa, quinta impresa di costruzioni italiana, al 96esimo posto nella classifica dei principali 225 «contractor» internazionali che vanta un ex-amministratore illustre, Pier Luigi Bersani, si è aggiudicata l’incarico (affidato senza gara) di guidare un consorzio di imprese (Strabag AG, Cogeis SpA, Bentini SpA e Geotecna SpA) per la realizzazione del cunicolo esplorativo a Maddalena di Chiomonte. Valore dell’appalto 96 milioni di Euro.
>
> Rocksoil s.p.a società di geoingegneria fondata e guidata da Giuseppe Lunardi il quale ha ceduto le sue azioni ai suoi familiari nel momento di assumere l’incarico di ministro delle Infrastrutture e dei trasporti del governo Berlusconi dal 2001 al 2006. Nel 2002, la Rocksoil ha ricevuto un incarico di consulenza dalla società francese Eiffage, che a sua volta era stata incaricata da Rete Ferroviaria Italiana (di proprietà dello stato) di progettare il tunnel di 54 Km della Torino-Lione che da solo assorbirà 13 miliardi di Euro. Il ministro si è difeso dall’accusa di conflitto di interessi dicendo che la sua società lavorava solo all’estero.
>
> Impregilo è la principale impresa di costruzioni italiana. È il general contractor del progetto Torino-Lione e del ponte sullo stretto di Messina. Appartiene a:
> 33% Argofin: Gruppo Gavio. Marcello Gavio è stato latitante negli anni 92-93 in quanto ricercato per reati di corruzione legati alla costruzione dell’Autostrada Milano-Genova. Prosciolto successivamente per prescrizione del reato.
> 33% Autostrade: Gruppo Benetton. Uno dei principali gruppi imprenditoriali italiani noto all’estero per lo sfruttamento dei lavoratori delle sue fabbriche di tessile in Asia e per aver sottratto quasi un milione di ettari di terra alle comunità Mapuche in Argentina e Cile
> 33% Immobiliare Lombarda: Gruppo Ligresti. Salvatore Ligresti è stato condannato nell’ambito dell’inchiesta di Tangentopoli pattuendo una condanna a 4 anni e due mesi dopo la quale è tornato tranquillamente alla sua attività di costruttore.
>
> Abbiamo capito che l’unico argomento rimasto in mano ai politico-imprenditori ed ai loro mezzi di comunicazione per giustificare un inutile progetto da 20 miliardi di euro mentre contemporaneamente si taglia su tutta la spesa sociale è la diffamazione. Far passare gli abitanti della Val di Susa come violenti terroristi. Mentre noi abbiamo visto nonni che preparavano le torte, appassionati insegnanti al lavoro, agricoltori responsabili, amministratori incorruttibili.
>
> Abbiamo capito che questo è l’unico argomento possibile perchè ormai numerosi ed autorevoli studi, di cui nessuno parla, hanno già dimostrato quanto la TAV sia economicamente inutile e gravemente dannosa.
>
> Questi i principali:
>
> Interventi scientifici e studi relativi all'Alta Velocità Torino-Lione dei ricercatori del Politecnico di Torino: http://areeweb.polito.it/eventi/TAVSalute/
>
> Analisi degli studi condotti da LTF in merito al progetto Lione-Torino, eseguiti da COWI, rinomato studio di consulenza che lavora stabilmente per le istituzioni europee:http://ec.europa.eu/ten/transport/priority_projects/doc/2006-04-25/2006_ltf_final_report_it.pdf
>
> Contributo del Professore Angelo Tartaglia, del Politecnico di Torino: http:/www.notav.eu/modules/Zina/Documenti/2010_11-Angelo%20Tartaglia%20confuta%20teorie%20S%EC%20TAV%20On.%20Stefano%20Esposito.pdf
>
> Analisi economica del Prof. Marco Ponti del Politecnico di Milano
> http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002454.html
>
> Rapporto sui fenomeni di illegalità e sulla penetrazione mafiosa nel ciclo del contratto pubblico del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro:
> http://www.notav.eu/modules/Zina/Documenti/2008_Rapporto%20sugli%20appalti.pdf
>
> Risultanze del controllo sulla gestione dei debiti accollati al bilancio dello Stato contratti da FF.SS., RFI, TAV e ISPA per infrastrutture ferroviarie e per la realizzazione del sistema “Alta velocità”:
> http://www.notav-avigliana.it/doc/delibera_25_2008_g_relazione.pdf
>
> Presentazione dell'Ingegnere Zilioli, in relazione a “EFFETTI TAV - STUDI EUROPEI/buone pratiche e cattivi esempi”
> http:/www.comune.re.it/retecivica/urp/retecivi.nsf/PESIdDoc/CE2F74FF4EBDC0A7C125783000474080/$file/Presentazione%20Ing.%20Zilioli.pdf
>
> Ricerca del Politecnico di Milano sull’alta velocità in Italia che svela un buco di milioni di utenti.
> http://www.tema.unina.it/index.php/tema/article/view/486
>
> NON POSSIAMO RESTARE IN SILENZIO, COSTRUIAMO LA NOSTRA INFORMAZIONE DAL BASSO, INOLTRA E DIFFONDI QUESTO MESSAGGIO.

giovedì 8 marzo 2012

IMPRESSIONI SULLA SEDUTA DELLA COMMISSONE PARTECIPATE PRESSO IL COMUNE DELLA SPEZIA 6 MARZO 2012

Nulla di nuovo ieri mattina a La Spezia nella prevista seduta della Commissione Partecipate presieduta da Giacomo Gatti (PDL). In programma l' audizione del Presidente di Acam Paolo Garbini con all'o.d.g. le possibili opzioni per il salvataggio dell' azienda di Via Picco. In pratica si è respirata la stessa aria che circola nel resto del Paese e che ha prodotto la surreale pax armata tra centrodestra e centrosinistra, con i comuni mortali a subirne le conseguenze. Qualche leggero accenno polemico per l' allegra gestione dell' ultimo decennio ..ma con judicio .. Anche alla Spezia si rischia la Grecia .!. Tutti erano ben attenti a non rimanere con il cerino in mano del Dottor Morte, ovvero colui che parlando un linguaggio chiaro e onesto potrebbe praticare l' eutanasia ad Acam e al suo personale. Un personale che, lo ricordiamo, conta circa 500 unità operative e 450 amministrative. Sapere che la Società incontrerà i Sindacati per discutere sulla sproporzione tra chi sta negli uffici e chi sta in strada non è un passo avanti ..un passo avanti sarebbe stato quello d' aver già trovato uno straccio di soluzione! Ma si sa novecento 50 dipendenti votano ( mi piacerebbe sapere per chi ..visto che tutti promettono di salvarli ) e con loro votano anche i famigliari più o meno stretti. Eppure questo è un nodo cruciale non solo per quanto riguarda l' efficienza dei servizi ma anche per quel che riguarda la necessità di dare alle banche creditrici almeno l' impressione di poter andare a gara con qualche possibilità di sfangarla. Per chi fosse a digiuno totale su queste questioni ricordo che ai sensi del DL 138/11 convertito nella legge 148/11 le fusioni tra società che gestiscono servizi pubblici non sono più consentite ( per tale ragione l'aggregazione tra Acam ed Hera è naufragata ) e che le azioni dei gestori di gas e rifiuti dovranno essere messe sul mercato tramite gara. Per il momento ancora non è chiaro se subirà lo stesso destino anche il SII, cioè il servizio idrico integrato ma avendo il referendum dello scorso giugno, abrogati solo l' obbligo alla messa sul mercato e le scadenze imposte dal Decreto Ronchi, è da ritenere di si. Peraltro nonostante la richiesta di Garbini dei primi di gennaio ai sindaci azionisti, di votare nei rispettivi consigli la costituzione di una Società Pubblica dell' Acqua ancora non si è mosso nulla .. Società Pubblica dell' Acqua che poi deve essere anche costituita come soggetto giuridico .. Come mai questa situazione di stallo ? Tutto resta ingessato per il fatto che sottrarre ad Acam spa le bollette idriche sarebbe come decidere di far andare deserte le gare ? Questa non è l' unica domanda alla quale non si è data risposta, anche per quanto riguarda la gestione dei rifiuti siamo in alto mare: nel 2011 abbiamo continuato ad esportare CDR in giro per il Nord Italia a 90-100 euro alla tonnellata ( a cui vanno assommati i costi di produzione ), la quantità di tal quale che eccede quella che il TMB di Saliceti può trattare è andata prima da Costa Mauro ( Albiano Magra) e poi a Scarpino (GE ) ma anche al famigerato Cermec di Massa: costo tra i 160 ed i 200 euro alla tonnellata. La FOS ( frazione organico stabilizzata) è stata anch'essa esportata con onere variabile tra i 70 ed i 140 euro alla tonnellata. A fronte di questa situazione Garbini ha riattivato il solito vecchio disco: la bontà del piano provinciale dei rifiuti incentrato sul TMB di Saliceti, un impianto terribilmente energivoro, costato miliardi e miliardi di vecchie lire e quindi gioco forza imprescindibile, nonostante di buono abbia solo di eliminare l' acqua dai rifiuti ma per contro di trasformare gli stessi da urbani in speciali. Ed ancora la necessità di predisporre una discarica di servizio che possa far fronte ai conferimenti sino al 2028 cioè l' anno in cui scadrà l' affidamento in house ad Acam. Insomma i vecchi solfeggi che quasi hanno fatto addormentare i giornalisti più attempati presenti in sala ...ma non solo loro. L' unica variabile rispetto a mesi fa è che l'ex cava Viti di Rocchetta Vara sembra essere uscita dalla lista delle possibili discariche di servizio ( per via dell' alluvione di dicembre ), e che da gennaio 2012 è operativo l' impianto di Vallescura capace, però, di reggere un anno o poco più agli abbancamenti di FOS. In sostanza l' unico sito "affidabile" agli occhi di un possibile acquirente di quote azionarie Acam è Saturnia che però ricade nel Perimetro della bonifica nazionale di Pitelli, in un' area non ancora monitorata e quindi allo stato non svincolabile . I Comitati Spezzini contrarissimi ad una sua riapertura così come i residenti di Pagliari stanno in campana ed informano in tempo reale il Ministero dell' Ambiente su ogni possibile sviluppo. Sull' eterna bozza del Piano Industriale di Acam non si può quindi scrivere a cuor leggero > Saturnia < ed anche questo costituisce un grosso problema per le sorti dell' Azienda che non può presentarsi con un ciclo dei rifiuti chiuso. Inoltre deve essere tenuto presente che l'area in questione appartiene ad una società privata che non sembra così propensa a transare. Più volte i Comitati spezzini, mostrandosi attenti alle difficoltà di Acam, hanno fatto notare che la FOS altro non è che l'esito di raccolte "differenziate sporche" ossia quelle in cui si mescolano le varie frazioni dei rifiuti. Da qui il continuo sollecitare ad attivare un porta a porta sull' intero territorio provinciale i cui tassi di differenziata superano appena il 30%. Lo stesso accordo tra Conai- Comune della Spezia- Acam Ambiente, a differenza di quanto si dice, non sta portando grossi vantaggi all' Azienda. Intanto sconta un non trascurabile ritardo nella sua applicazione. Per stessa ammissione dell' Assessorato all' Ambiente del Comune della Spezia, il porta a porta a novembre 2012 servirà - se l'ultima tabella di marcia sarà rispettata - 53 mila abitanti a fronte degli oltre 95 mila previsti per la fine dell' anno. Pertanto il tasso di raccolta differenziata oggi indicato in ambito comunale al 40.5% ( dato a mio giudizio drogato ) non salirà al 65%, come prevede il suddetto accordo in osservanza all' art. 205 del T.U.A. . Ma non è un problema ..! Acam e i Comuni per bocca di Garbini puntano ad un equilibrio tra quanto costa il sistema e quanto entra nelle casse dei comuni ... non di più. E' chiaro che se la Regione Liguria riservasse adeguate risorse economiche da destinare al potenziamento del porta a porta in tutto il territorio, la matrice organica dei rifiuti potrebbe essere completamente recuperata e non vi sarebbe bisogno di una grande discarica. Anzi essendo i rifiuti totalmente riciclabili si potrebbe persino farne a meno. Un obiettivo virtuoso che non sarebbe per nulla impossibile se i nostri amministratori fruissero di un altro tipo di mentalità, più attenta alle problematiche ambientali ed all' innovazione quale, per esempio, è sicuramente l' impianto sito nel Centro Riciclo di Vedelago ( TV ) in grado di riprocessare le plastiche o di trasformarle in sabbia sintetica. L' infrastruttura sarebbe costata meno della metà di quella che testardamente e sciaguratamente è stata voluta a Saliceti e che rappresenta una delle voci in rimessa di Acam ( o meglio dei cittadini ). Al contrario del Presidente Garbini i Comitati Spezzini ritengono che l' impianto di trattamento meccanico biologico debba quanto prima svolgere la sola funzione di impianto di compostaggio che pure sarebbe necessario per rispettare anche solo i limiti di differenziata imposti dalla legge nazionale. La linea di produzione del CDR altrettanto celermente deve essere dismessa e abbandonata ogni velleità di fare business importando rifiuti da fuori provincia per poi trattarli appunto a Saliceti: ricordiamoci che attualmente l' impianto vezzanese non riesce neppure ad accogliere quelli che vengono prodotti nello spezzino. Sarebbe comico pensare di farne arrivare di ulteriori da Massa o dal Tigullio confidando, peraltro, sull' incapacità di tali ambiti di gestirli correttamente. Ecco .. questo è lo sfondo in cui si muovono i vari protagonisti della politica e dell' amministrazione Acam che conta ad oggi 7 quadri a 65 mila euro l'anno, un presidente che dopo l' addio di Strozzi (lautamente pagato con oltre 20 mila euro al mese per 3 anni) svolge anche il ruolo di AD. Non è un compito facile quello di Garbini ma alzi la mano chi non vorrebbe essere al suo posto ! Del resto se Acam non dovesse farcela che cosa rischierebbe .. ? se ne tornerebbe a scuola a tempo pieno ( ora è in part time). Nemmeno il suo predecessore Stefano Sgorbini ha avuto grossi problemi .. sembra un secolo fa il giorno della sua uscita di scena!!. Qualche momento d' ansia la vivrà Tortora, l' ex AD di Acam, forse per le cattive energie a lui recapitate da tanti sindaci amministratori e dalle coalizioni di riferimento. Da questi, senza alcun spirito autocritico, sono arrivati messaggi del tipo : " è sua la colpa di tutto !! ..dei derivati che ha voluto sottoscrivere .. e dei suoi azzardi finanziari!! " Una sola cosa è certa: pochi sanno quantificare il danno economico da lui prodotto .. si parla di 13 milioni di euro che Strozzi ha contenuto accordandosi con le banche. Ogni spezzino però ricorderà che i debiti di Acam sono arrivati a 400 milioni di euro ...si potrà un giorno conoscere nel dettaglio chi e cosa li ha generati? Oppure alla fine quel detto partenopeo del " chi ha dato ha dato .. chi ha avuto ha avuto " tutto farà scordare invecchiandoci con altri cinque anni di mandato Federici ?

domenica 4 marzo 2012

LOTTA DI POPOLO


.. mi raccomando a mamma .. non respirare quel maledetto gas che poi torni a casa con la febbre ... nella borsa ci sono i panini .. mangia e non fare tardi! menateli a quei brutti musi ..

martedì 28 febbraio 2012

domenica 12 febbraio 2012

CHI RISIEDE NEL COMUNE DELLA SPEZIA FACCIA UNA BELLA COSA: SI ASTENGA DAL VOTO!!




.... mi erano arrivate voci ........


ebbi anche il sospetto vedendo Arbasetti alle riunioni dedicate all' Waterfront ( eppoi anche l' interesse per il caso Enel ) ... certi soggetti non si muovono per niente. Ed immagino che non sono pochi gli artefici dell' operazione ... e che da molto tempo lavorano per "mandare dentro" alla coalizione di sinistra il paladino che sconfigge i cattivi ...

Mi dispiace solo che nella locandina del Convegno dedicato al Frontemare svoltosi in Provincia il 21 gennaio scorso sia stato aggiunto anche il logo dei Comitati Spezzini
Giacchè già subodoravo questa schifezza di inciucio non avevo confermato la richiesta di adesione al Convegno ma non ho voluto mostrarmi ostile ritirandola ufficialmente.

PER FORTUNA LA MIA POSIZIONE E' RISULTATA CHIARA NEL
CORSO DEL MIO INTERVENTO AL CONVEGNO STESSO,
LA RICORDO A TUTTI COLORO CHE VOTANO NEL COMUNE DELLA SPEZIA:

http://comitatispezzini.blogspot.com/2012/01/intervento-al-convegno-sull-waterfront.html




ALLE PROSSIME AMMINISTRATIVE ASTENETEVI !!!

martedì 7 febbraio 2012

MI HANNO CHIESTO.. MA CI RIUSCIAMO AD ESSERE TUTTI UNITI ?

Stralcio del Piano di Sviluppo del Comune della Spezia
vedere la parte in GRASSETTO ..

Programma 1

Una città di mare. La Spezia capitale marina del Mediterraneo

Per la città il mare diventa l’elemento chiave per la sua trasformazione e sviluppo, una risorsa produttiva, turistica, sociale e culturale. Lo stesso Piano Strategico ha individuato nel mare l’asse portante della vision futura della città, puntando proprio sulla sua riscoperta e sul suo utilizzo per diverse e variegate finalità pubbliche. L’asse strategico 1 ”il mare come grande risorsa identitaria: naturale, culturale, economica e territoriale” puntava sulla piena valorizzazione del grande affaccio della città e dei comuni limitrofi sul mare come grande occasione, da un parte per il miglioramento della qualità urbana e della qualità della vita dei cittadini e dall’altra per il rilancio di grandi progetti integrati a carattere turistico-ricreativo, culturale e produttivo. Ed è sempre all’interno del Piano che era stato affrontato e risolto il problema della coesistenza tra le diverse attività poste lungo la linea di costa, accogliendo la soluzione dettata dal modello di una economia della varietà, in cui far co-abitare vecchie e nuove funzioni urbane. Tra questi grandi progetti quello del nuovo Waterfront cittadino con il recupero di Calata Paita sarà quello più significativo da avviare in questo mandato amministrativo. Oggi, concluso il concorso internazionale di idee, è stato individuato il progetto vincitore, che ha definito i caratteri generali dell’intervento. E’ ora necessario attivare gli strumenti giuridici e finanziari adeguati che consentiranno la realizzazione del progetto.

A QUESTO LINK IL VOTO SUL PIANO DI SVILUPPO

">http://atticonsiliari.spezianet.it/2008/delibera_4-2008.pdf



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A QUESTO LINK QUELLO SUGLI AGGIORNAMENTI 2011


http://www.comune.sp.it/export/sites/SPEZIAnet/ilcomune/consiglio_comunale/atti_consiliari/2011/Delibera_5-2011.pdf

Hanno votato a favore molti di quelli che oggi dicono di essere contro il Waterfront. Il consigliere Schiffini ha votato contro nel 2008 ( organizzava ancora i presidi contro il progetto Llavador ) .. ma poi ha votato a favore degli aggiornamenti 2011 ...

domenica 5 febbraio 2012

COMUNICATO NO TAV

… CI VOLEVATE FERMARE E INVECE NON CI FERMERETE MAI!

Submitted by notav_info on 5 febbraio 2012 – 16:52No Comment.Sono passati alcuni giorni dalla infame operazione che ha colpito il movimento no tav. Era il 26 gennaio, all’alba, praticamente di notte e la magistratura torinese dava il via libera a decine di arresti in tutta italia, svegliando un intero movimento, famiglie, studenti, lavoratori nel peggiore dei modi. Da quel giorno ad oggi non è passato solo del tempo, è trascorsa ancora lotta, partecipazione e prospettiva. Da lì siamo ripartiti, senza mai esserci fermati. Fare oggi il punto del nostro cammino è come sempre difficile, non per il morale certo ma per la complessità della situazione, oggi più che mai diffusa e partecipata sul territorio nazionale. Centinaia sono stati i comunicati di solidarietà che sono giunti in pochissime ore, centinaia tuttora le iniziative in programma e già svolte. Ogni giorno scopriamo di più che questa lotta non è sola, non lo è mai stata e non lo sarà. Una lotta partita dalla val di Susa, per la val di Susa ma che aveva e ha come obiettivo la difesa di un qualcosa di molto più grande, che ha saputo aprire le sue porte a tutti e che ha saputo rendere tutti protagonisti. La medesima operazione di polizia del 26 gennaio ne è la testimonianza, tutta Italia ha partecipato a questo ultimo e grande anno di resistenza, per questa grave colpa vorrebbe essere punita, con arresti nel mucchio, magari tra le persone più generose. Ma non è questo il punto, la partecipazione e la solidarietà non sono una novità per chi almeno una volta ha voluto vedere con i suoi occhi una mobilitazione no tav. Oggi un dato ancora più importante emerge e sta emergendo dalla val di Susa e dal movimento, a Torino e in ogni città italiana. Il movimento non solo non si è fermato ma sta rilanciando l’iniziativa. Questo era il nocciolo della questione, questa la domanda che tutti ci ponevamo in attesa di un’operazione della magistratura con arresti e restrizioni. In questi anni abbiamo imparato ad alzare la testa, a lottare, abbiamo pestato la neve nel 2005 e lo rifacciamo ancora oggi , abbiamo resistito alle manganellate e abbiamo imparato a resistere ai lacrimogeni, abbiamo tagliato reti e costruito barricate. Abbiamo portato a casa decine di feriti e non ci siamo fermati, gli arresti poi, li avevamo conosciuti quest’estate ma non quelli costruiti a tavolino, che arrivano come la sfiga quando meno te lo aspetti. Ora anche questi sono arrivati. Le risposte sono arrivate subito e buonissime, fiaccolate, cortei, presidi, tanta partecipazione, tanta forza e ancora tanto coraggio. Ma quello che ha stupito tutti e non finirà mai di stupirci è la tranquillità e la serenità con la quale questo momento è stato affrontato, da tutti i no tav, dalle famiglie degli arrestati, dagli amici, dal movimento intero. Una equilibrata lucidità ha fatto sì che per neanche un minuto ci si sia fermati, come solo i grandi sanno fare, nei momenti difficili. Ecco che si è quindi deciso da subito, a neanche due ore dagli arresti di mantenere inalterato il programma del movimento, andare avanti, praticare la meta. Abbiamo quindi in programma molte iniziative di solidarietà per le prossime settimane (concerti, assemblee e feste in ogni parte d’Italia) e un grande corteo nazionale per il 25 febbraio, comunità montana della val di Susa e movimento no tav in testa, uniti contro la militarizzazione del territorio, contro questa inuitle e devastante opera. Sarà ancora una volta la possibilità per tutti di dire no tav, di esserlo e di partecipare. Dopo ancora ci attende una primavera non facile con un obiettivo ambizioso, il blocco dell’allargamento delle recinzioni, quindi l’impedimento del reale inizio dei lavori. Il 2011 è stato l’anno della resistenza ma anche delle menzogne, create ad arte facendo credere al mondo o meglio ai finanziatori dell’opera che i lavori erano partiti. Non è così e se l’area occupata oggi dalla polizia a Chiomonte è la metà neanche della reale area di cantiere è solo grazie agli sforzi e ai sacrifici di tutti. Questa è la grande partita che il movimento no tav deve giocare e vincere e in preparazione della quale la magistratura ha programmato questi arresti ad orologeria. Sapremo quindi lottare per liberare i nostri compagni e per difendere la val di Susa. Dopo questi primi giorni possiamo dire nonostante gli imprevisti (neanche troppo imprevisti) di essere in gran forma e con il morale molto alto. Siamo spiacenti, ci volevate tristi ma anche nelle difficoltà abbiamo saputo ridere, ci volevate dividere e invece siamo più uniti che mai, ci volevate isolare in una valle e invece ci siamo moltiplicati in tutta Italia, ci volevate fermare e invece non ci fermerete mai!

ANCORA SUI TAGLI SELVAGGI NELL' ALVEO DEL MAGRA



Stamane sono andato al fiume per vedere i movimenti terra in area SIC tra l'ex area Palagi e la Motorizzazione .... ho visto di tutto: bidoni di olio esausto, bombole per saldatori, una macchina abbandonata e rifiuti vari. Se guardate bene l' immagine allegata potrete anche rendervi conto dell' entità degli spazi sottratti al fiume ..!... Prima negli 70, con la realizzazione della sede della Motorizzazione e del suo piazzale e successivamente (anche negli ultimi giorni) con i tombamenti che vedete ... si..!. proprio quelli su cui staziona il ruspone giallo.. Siamo a Fornola nel punto dove vorrebbero realizzare anche un doppio svincolo autostrale con varianti connesse ( tutto nell' alveo del Magra e del torrente che in esso si getta ....) Ho poi attraversato il ponte della ferrovia e sono andato in sponda sinistra in un sito tra l' autostrada e il fiume .. nell' alveo ho visto lo scarico del depuratore di Bolano che forma un lago dalla forma allungata, chiuso, ( una puzza orrenda ), cataste di ramaglie e mucchi di sabbia formatisi in seguito alle evoluzioni di ruspe e camions .. e poi un monte lungo 100 metri alto 5 di grossi tronchi di salice, ontano e pioppo .. uno scenario terribile .. sopra campeggiavano dei manifesti con su scritto: "proprietà del demanio vietato prelevare legna " ...

sabato 4 febbraio 2012

DEBITO PUBBLICO E GERMANIA:SE LO DICE JUNCKER

Debito pubblico e Germania:se lo dice Juncker... Di Beppe Meola

Quando ho scritto "Debito pubblico e Germania.Ovvero,i trucchi dei crucchi" ne è venuto fuori una specie di caso.Il post ha fatto il giro del web,e molti sono rimasti scandalizzati dall'affronto "spudoratamente propagandistico","provinciale","superficiale","da soliti italioti",ad un Paese sano,produttivo e da cui si può solo prendere esempio.




Ovviamente dalla Germania bisogna senza dubbio prendere esempio.E tra le cose da cui potremmo prendere esempio ci sarebbe il meccanismo con cui viene vengono conteggiate le passività della KFW,l'equivalente della nostra Cassa Depositi e Prestiti.
Io ho parlato di "trucco",e qualcuno mi ha rimproverato dicendo che non si tratta di biricchinate truffaldine,bensì di regolare applicazione di "principi contabili conformi ai regolamenti internazionali".Io ci credo,va benissimo.



Però a questo punto mi chiedo:perchè non uniformarsi a questa pratica contabile?
Perchè se la "Crande Cermania" può così far scendere il proprio debito pubblico dal 97% reale all'80% ufficialmente dichiarato,allora provate ad immaginare l'effetto di una "cura di bellezza" simile per il nostro vituperatissimo debito.


Scendere dal 120% del Pil al 100-105% sarebbe un miglioramento stellare.Perchè poi,sommando questo dato al basso indebitamento privato più la quasi immunità delle nostre banche al pericolo dei toxic assets(ex subprime),avremmo una performance nazionale che ci porrebbe come punto di riferimento per tutta l'Eurozona.E bye bye alla tensione sui nostri Btp,con annessa isteria collettiva dello Spread con i Bund.


Assurdo dite?Forse.Ma in questi tempi di assoluta follia finanziaria,in cui "strane manovre" del sistema speculativo vanno a sommarsi con cambi di governi direttamente ordinati dal "mercato",il concetto di assurdo assume connotazioni piuttosto ambigue e risibili.


Intanto un certo Jean Claude Juncker,che non mi risulta essere un pazzo blogger,bensì il Presidente dell'Eurogruppo,avverte:

"La Germania ha un debito superiore alla Spagna" spiega Juncker al giornale tedesco General Anzeiger, aggiungendo: "In Germania la gente pensa che il paese non ha alcun problema, come se fosse senza debito pubblico e tutti gli altri paesi siano afflitti da debiti eccessivi".
Un avvertimento che definire sinistro è dire poco.Ma se si considera che Berlino detiene il terzo debito pubblico del mondo,dopo Usa e Giappone,e si parla di 2.500 miliardi di euro...allora si inizia a capire meglio di cosa parliamo.


Ma io direi che vada sottilineato un altro dato che quasi mai viene messo sul tavolo:Deutsche Bank,di gran lunga la più grande banca tedesca ed una delle prime al mondo,ha in pancia 1.000 e rotti miliardi di prodotti finanziari ad alto rischio;parliamo dei famosi toxic assets derivati e derivanti dalla crisi del 2008.In pratica è spazzatura senza valore,ma che nei libri contabili della banca di Ackermann figurano come circa la metà degli attivi.


Ma si dira:"La Germania può sostenere meglio di chiunque il suo debito perchè ha un'economia solida che cresce vigorosamente..."
In passato certamente sì,ma oggi mica tanto.Come riporta il Sole 24ore le previsioni di crescita del Pil tedesco per il 2012,vedono un bella discesa allo 0,8%.


Insomma,a mettere insieme questi quattro dati non ne esce un quadro esaltante.Eppure,nonostante questa situazione,a Berlino si continua a dare voti,pagelle e patenti a tutti i governi dell'Eurozona in difficoltà col debito.Ironia della sorte o assurdità?


Probabilmente è in corso il festival mondiale dell'assurdo:




Il sistema bancario-finanziario genera nel 2008 una enorme crisi,che viene poi tamponata con pesantissime iniezioni di liquidità,trasferita nelle banche direttamente dal "pubblico".
Gli Stati non si preoccupano minimamente di regolare il mercato finanziario per prevenire ulteriori ricadute.
Il sistema bancario,rimpinguato dal pubblico,si rifiuta di sostenere il credito all'economia reale e persiste nell'attività speculativa...attaccando direttamente i debiti sovrani(ulteriormente appesantiti dalla crisi).
La risposta degli Stati a questa situazione è...farsi da parte e lasciare entrare le banche nei governi.Ed il governo europeo che tratta per tutti con le banche è quello più indebitato(Germania).



Nel frattempo,dall'altra parte dell'Atlantico gli States osservano molto discretamente e passivamente la situazione...


Se sottolineare questo schema balordo vuol dire essere complottisti,fare dietrologia o andare a caccia di streghe,allora c'è da esserne fieri.

FEDERICI E GALAZZO





..... parlano con lo stesso linguaggio .... giacchè l' impatto del nuovo Waterfront spezzino e del Progetto Marinella è sempre più impossibile da negare, si arriva alla fase del mercanteggio alla "vu cumprà" ..le paroline magiche per dare il via all' operazione sono: il progetto va rivisto ... i volumi vanno ridotti ....
LE PORCATE NON VANNO RIDOTTE NON DEVONO ESSERE FATTE ... Pare evidente che nessun amministratore abbia letto le disposizioni europee e nazionali che normano la partecipazione. Gliele ricordiamo: la VAS, un processo che mette intorno ad un tavolo gli Enti ed i potenziali portatori di interessi presenti in un territorio ( dopo avergli fornito le migliori informazioni ) al fine di pianificare sotto il profilo ambientale e socio economico il futuro di determinate aree. La VIA, dove il proponente si presenta al tavolo con un progetto già ben delineato e corredato da studi relativi a scenari alternativi .. Nessuna di queste procedure viene mai applicata perchè considerate un pericoloso fastidio da certi poli di potere che si sono insediati sul territorio. I Comitati non accetteranno nessun confronto se non quello stabilito e riconosciuto dalle normative. Ciò come supremo atto responsabile giacchè consideriamo chi rappresenta le istituzioni del tutto privo di credibilità.

lunedì 30 gennaio 2012

DELIBERA REGIONALE VARIANTE AL PIANO DI PARCO MONTEMARCELLO

CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA

ESTRATTO del Processo verbale dell’adunanza del 3 agosto 2010
Seduta pubblica Sessione II ordinaria Intervenuti Consiglieri N. 39

Presidente Rosario Monteleone
Consiglieri Segretari Francesco Bruzzone e Giacomo Conti

O.d.g. n. 121
Deliberazione n. 17
OGGETTO: APPROVAZIONE DELLA VARIANTE NORMATIVA AL PIANO DEL PARCO DI MONTEMARCELLO MAGRA, AI SENSI DELL’ARTICOLO 18 DELLA LEGGE REGIONALE 22 FEBBRAIO 1995, N. 12 (RIORDINO DELLE AREE PROTETTE) E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI.
IL CONSIGLIO REGIONALE
Vista la legge regionale 22 febbraio 1995, n. 12 (Riordino delle aree protette) e successive modifiche e integrazioni, in particolare:

l’articolo 16, che individua nel piano del Parco e nel piano pluriennale socio-economico gli strumenti di attuazione delle finalità istitutive delle aree protette;

gli articoli 17, 18, 20 nei quali sono indicati i contenuti fondamentali del piano del Parco e le relative procedure di approvazione e di revisione, prevedendo a tal fine che detto piano sia approvato dal Consiglio regionale – Assemblea legislativa sulla base di una proposta della Giunta regionale;
Vista altresì la legge regionale 6 aprile 1999, n. 11 (Riordino degli organi tecnici collegiali operanti in materia di territorio) e successive modifiche e integrazioni, che all’articolo 2 ha affidato al Comitato tecnico regionale per il territorio, in adunanza generale, il compito di esprimere il parere sui piani delle aree protette per la formulazione della proposta al Consiglio regionale – Assemblea legislativa sopra richiamata;
Richiamata la propria deliberazione n. 41 del 3-4 agosto 2001 con la quale è stato approvato il vigente piano del Parco di Montemarcello Magra;
Rilevato che: 1

il vigente piano del Parco di Montemarcello Magra indica, quale obiettivo strategico da conseguire, il riordino generale degli approdi e delle infrastrutture a servizio della nautica da diporto collocati lungo le sponde del fiume Magra;

che detto piano prevede, in particolare, fra le opere volte a conseguire tale obiettivo, la realizzazione di un “Polo nautico” collocato nella sponda sinistra in località Fiumaretta in Comune di Ameglia, ed interessante le due seguenti zone di piano:

“componente 1/21”, appartenente al parco naturale e classificata come “Area di sviluppo degli impianti e delle attrezzature per la nautica (AS-sf4)” di cui all’articolo 68 delle “Norme del piano”;

“componente 1/20”, limitrofa alla precedente e separata dalla strada provinciale di Bocca di Magra, esterna al parco naturale e classificata come “Area Contigua a regime speciale dei Servizi della Nautica (AC-sf4)” di cui all’articolo 69 delle “Norme del piano”;

il “Polo nautico”, come delineato nell’articolo 83 delle “Norme del piano”, prevede la formazione di una darsena capace di ospitare fino ad un massimo di n. 831 “PE12 - posti barca equivalenti”, secondo lo standard del vigente Piano territoriale della Costa, e la realizzazione delle strutture di servizio a corredo di tale approdo;

l’articolo 83, comma 4, delle “Norme del piano” limita la possibilità di trasformazione da terra ad acqua alla sola componente 1/21;

la società “Marinella spa” in data 3 agosto 2004 ha presentato, per l’approvazione mediante procedimento concertativo, un progetto complessivo riguardante la valorizzazione delle aree di proprietà comprese fra le località Fiumaretta e Marinella del Comune di Ameglia, progetto di cui era parte anche la realizzazione del “Polo nautico” sopra richiamato;

al termine di un lungo e complesso iter istruttorio, in data 4 aprile 2007 i soggetti partecipanti alla Conferenza dei servizi - Regione Liguria, Provincia della Spezia, Ente parco, Comuni di Ameglia e Sarzana, Società “Marinella Spa” – hanno concluso la fase preliminare con la sottoscrizione di un documento nel quale si esprime una prima condivisione di massima del progetto, così come rielaborato dalla società proponente (Masterplan 2007), e si individuano gli adempimenti a carico della medesima proponente, nonché l’iter procedurale per dare avvio ad un accordo di pianificazione;

in particolare, la Regione Liguria e l’Ente parco hanno espresso il proprio, condizionato, assenso alla sottoscrizione del citato documento rispettivamente con deliberazione della Giunta regionale 3 aprile 2007 n. 352 e con deliberazione del Consiglio dell’Ente parco n. 13 del 29 marzo 2007;

che lo stesso Ente parco, in tale occasione, si impegnava ad adottare alcuni adeguamenti alla normativa del proprio piano, in modo da non escludere a priori alcune soluzioni prefigurate nel Masterplan 2007 risultate in contrasto con il piano del parco vigente;
Viste:
la deliberazione del Consiglio dell’Ente parco di Montemarcello Magra n. 37 del 12 luglio 2007 con la quale, in attuazione degli impegni sopra ricordati, è stata adottata, ai sensi dell’articolo 18 2
della l.r. 12/1995 e successive modificazioni, una proposta di modifica degli articoli 69 e 83 delle norme tecniche di attuazione del piano del Parco, riguardanti la normativa applicabile alla Componente 1/20 del “Polo Nautico” di Fiumaretta;
la deliberazione del medesimo Consiglio n. 56 del 28 novembre 2007 con la quale, a conclusione del previsto iter di pubblicazione, l’Ente parco esprime il proprio parere in merito alle osservazioni pervenute e dispone la trasmissione degli atti alla Regione per l’approvazione della variante al piano così adottata;
la documentazione relativa alla variante pervenuta in allegato alla nota dell’Ente parco del 10 dicembre 2007, documentazione consistente nelle deliberazioni del Consiglio del parco e della Comunità del parco assunte ai fini dell’adozione della variante, nelle osservazioni presentate all’ente parco e nelle relative controdeduzioni formulate da tale ente;
la specificazione dell’ipotesi progettuale del comparto della “Marina di Fiumaretta” del Masterplan 2007 presentata dalla Società Marinella in data 3 luglio 2009 e la sua successiva integrazione in data 3 ottobre 2009, contenente l’aggiornamento delle analisi compiute su commissione della medesima Società sull’intrusione salina rispetto alla nuova ipotesi progettuale;
la nota del Dipartimento Ambiente del 4 novembre 2009 n. 30194 con la quale:

si comunicano gli esiti di altri studi sull’intrusione salina commissionati dalla stessa Regione Liguria nell’ambito di un Programma di azione locale in collaborazione con il Ministero dell’ambiente;

si precisa che detti studi regionali non risultano ostativi all’ulteriore corso della variante al piano del Parco;

si segnala che la procedura di VAS (valutazione ambientale strategica) dovrà essere avviata in sede di accordo di pianificazione sul complesso degli interventi previsti nel Masterplan successivamente all’approvazione della medesima variante;
Visti inoltre:

il testo della variante normativa, allegato quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione (allegato n. 1);

il voto 24 novembre 2009 n. 5 del Comitato tecnico regionale per il territorio, in adunanza generale, allegato anch’esso alla presente deliberazione quale sua parte integrante e sostanziale (allegato n. 2);

la relazione istruttoria allegata al suddetto voto, predisposta dal Servizio Parchi e Aree Protette, allegata alla presente deliberazione quale sua parte integrante e sostanziale (allegato n. 3);
Considerato che:

l’adozione della variante al piano del Parco di Montemarcello Magra di cui alla citata deliberazione del Consiglio dell’Ente parco n: 37 è avvenuta in conformità alle disposizioni della l.r. 12/1995 e successive modifiche e integrazioni e dello statuto dell’Ente parco;
3

detta variante consiste in una nuova formulazione dei commi 4 e 6 dell’articolo 83 delle norme tecniche di attuazione del piano, nonché della modifica della sola rubrica dell’articolo 69;

in particolare, nel comma 4 dell’articolo 83, la disposizione che precluderebbe la trasformazione morfologica da terra ad acqua della componente 1/20 (Area Contigua a regime speciale dei Servizi della Nautica - AC-sf4) viene così modificata “Un eventuale interessamento di una parte dell’area contigua dalla trasformazione morfologica di cui sopra potrà essere consentito esclusivamente se propedeutica alla realizzazione degli obiettivi di tutela del Parco così come descritti ai commi 5, 6, 7, 8 dell’art. 1 delle presenti norme e se e solo se coerente con la previsioni del Piano di Bacino, con le normative vigenti in materia di conservazione della Biodiversità (Direttiva Habitat e relative norme) e non incida negativamente con le problematiche riguardanti la salvaguardia delle risorse idriche (cuneo salino etc).”;

la variante discende dalla necessità di poter prefigurare e di comparare, sulla base di tutti gli approfondimenti necessari, anche scenari ulteriori rispetto a quello delineato nel piano, che al momento della sua concreta traduzione progettuale si è rivelato essere di difficile realizzazione sotto diversi fattori;

la variante non modifica i parametri previsti nelle tabelle 1 e 2 dell’articolo 83 delle norme del piano, ed in particolare quelli relativi al dimensionamento della darsena ed alla sua capacità di ospitare un massimo di n. 831 “posti barca equivalenti”, 100 dei quali destinati alla ricollocazione di posti barca attualmente presenti in ambiti non conformi con il piano del parco;

la variante risulta coerente con l’obiettivo strategico perseguito dal piano del Parco di riorganizzare e riordinare il settore degli approdi e dei servizi in genere della nautica da diporto lungo le rive del fiume Magra, unificati sotto la denominazione di “Parco nautico della Magra”, classificato come porto con funzione turistica da diporto di categoria II - classe III di cui alla legge 84/1994 (porto a rilevanza regionale ed interregionale);

peraltro, come espressamente indicato nella nuova formulazione del comma 4 dell’articolo 83 sopra richiamata, l’eventuale prolungamento di una darsena oltre la strada che separa le Componenti 1/20 e 1/21 resta subordinato al positivo esito rispetto ad altri, determinanti aspetti, quali quelli relativi al piano di bacino, alla tutela del paesaggio, alla tutela della biodiversità in relazione al Sito di interesse comunitario presente nelle aree interessate dal Polo nautico, alla problematica del cuneo salino, per quanto appaiano non ostativi i primi rilievi aggiornati, aspetti che meglio potranno essere approfonditi in sede di valutazione ambientale strategica nella fase di avvio del previsto accordo di pianificazione;
Ritenuto:

di condividere la variante adottata dall’Ente parco per le considerazioni sopra enunciate, ed in particolare perché tale variante è coerente con l’obiettivo strategico del riassetto fluviale perseguito dal piano del Parco e con gli esiti sottoscritti dalla Regione nel citato documento conclusivo della Conferenza preliminare dei Servizi del 4 luglio 2007, ed è compatibile inoltre con i dati aggiornati sull’intrusione salina di cui alla nota del Dipartimento Ambiente sopra richiamata;

di condividere tutte le controdeduzioni puntualmente formulate sulle osservazioni pervenute dal Consiglio dell’Ente parco con deliberazione n. 56 del 28 novembre 2007;
4
Vista la proposta di deliberazione della Giunta regionale n. 41 del 27 novembre 2009, riassunta ai sensi dell’articolo 82, comma 1 del Regolamento interno, preventivamente esaminata dalla VI Commissione consiliare, competente per materia, ai sensi degli articoli 26 dello Statuto e 83, primo comma del Regolamento interno, nella seduta del 27 luglio 2010;
D E L I B E R A
1.
di approvare per le ragioni indicate in premessa la variante adottata dal Consiglio dell’Ente parco di Montemarcello Magra con deliberazione n. 37 del 12 luglio 2007 comportante modifiche alle norme tecniche di attuazione del vigente piano del Parco di Montemarcello Magra, modifiche riportate nell’allegato 1 parte integrante e necessaria della presente deliberazione ;
2.
di dare atto che la documentazione della variante normativa del piano del Parco naturale regionale di Montemarcello, come sopra approvata, debitamente vistata dal Dirigente del Servizio Parchi e Aree Protette ed allegata alla preente deliberazione quale sua parte integrante e necessaria, è costituita da:

ALLEGATO 1: modifiche alle norme tecniche di attuazione del piano del Parco di Montemarcello Magra;

ALLEGATO 2: voto del 24 novembre 2009 n. 5 del Comitato tecnico regionale per il territorio, adunanza generale;

ALLEGATO 3: relazione istruttoria;
3.
di pubblicare per estratto la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Liguria, ai sensi dell’articolo 18, comma 3, della l.r. 12/1995 e successive modifiche e integrazioni.
TCB
- O M I S S I S -
Nessun altro Consigliere chiedendo la parola il Presidente pone in votazione il provvedimento di cui trattasi.
Procedutosi a regolare votazione, palese nominale, ai sensi dell'articolo 105, secondo comma del Regolamento interno, fatta con l'ausilio del sistema elettronico e l'assistenza dei due Segretari, si ha il seguente risultato (come da elenco agli atti):
- presenti .................... n. 39
- votanti ...................... n. 33
- voti favorevoli ......... n. 31
- voti contrari ………. n. 2
- astenuti ..................... n. 6
5
Il Presidente proclama l'esito della votazione e dichiara pertanto approvato il provvedimento.
IL PRESIDENTE I CONSIGLIERI SEGRETARI
(Rosario Monteleone) (Francesco Bruzzone)
(Giacomo Conti)
MM/TCB
6
PIANO DEL PARCO NATURALE REGIONALE
DI MONTEMARCELLO MAGRA
VARIANTE NORMATIVA
adottata con deliberazione n. 37 del 12 luglio 2007 del Consiglio dell’Ente Parco di Montemarcello Magra
Sono apportate le seguenti modificazioni alle Norme tecniche di attuazione del Piano del parco di Montemarcello Magra, approvato con deliberazione del Consiglio regionale 3-4 agosto 2001, n. 41
1. All’articolo 69, la rubrica “Area Contigua a regime speciale dei Servizi della Nautica (ACsf -4)” è sostituita dalla seguente
“Area contigua a regime speciale di sviluppo degli impianti ed attrezzature per la nautica (ACsf -4) - ‘Parco Nautico della Magra’ ”;
2. Al comma 4 dell’articolo 83, il periodo “L'applicazione di tale meccanismo non deve in alcun modo consentire la trasformazione morfologica da terra ad acqua nell'area Contigua destinata unicamente alla realizzazione dei Servizi alla Nautica e non alla realizzazione di specchi d'acqua.” è sostituto dal seguente:
“Un eventuale interessamento di una parte dell’area contigua dalla trasformazione morfologica di cui sopra potrà essere consentito esclusivamente se propedeutica alla realizzazione degli obiettivi di tutela del Parco così come descritti ai commi 5, 6, 7, 8 dell’art. 1 delle presenti norme e se e solo se coerente con la previsioni del Piano di Bacino, con le normative vigenti in materia di conservazione della Biodiversità (Direttiva Habitat e relative norme) e non incida negativamente con le problematiche riguardanti la salvaguardia delle risorse idriche (cuneo salino etc).”
3. Al comma 6 dell’articolo 83, dopo le parole “attività nautiche esistenti.” è aggiunto il seguente periodo:
“In sede di approvazione dei SUA – PUO dovrà essere individuata una procedura in coerenza con le linee guida del Piano della Nautica che definisca le modalità ed i modi di trasferimento e/o adeguamento degli impianti e delle attività esistenti per permettere la continuità delle stesse in fase di attuazione dei medesimi strumenti.”
REGIONE LIGURIA
COMITATO TECNICO REGIONALE PER
IL TERRITORIO
ADUNANZA GENERALE
Voto n…5.. del 24 novembre 2009
7
allegato a …….
Variante normativa al Piano del parco naturale regionale di Montemarcello Magra (adottata dal Consiglio Ente Parco con delib. n. 37 del 12 luglio 2007)
RELATORE: Arch. Federico Beltrami, Dirigente Servizio Parchi e Aree Protette
Il Comitato tecnico regionale per il territorio
In Adunanza generale
Premesso
che la legge regionale 22.2.1995 n. 12 “Riordino delle aree protette” indica nel Piano del parco il principale strumento di attuazione delle finalità istitutive delle aree protette, dettando al riguardo contenuti, modalità di approvazione e di revisione, rapporti con gli altri atti di pianificazione del territorio (articoli 17, 18 e 20);
che la legge regionale 6.4.1999 n. 11 “Riordino degli organi tecnici collegiali operanti in materia di territorio”, all’art. 2 ha affidato al Comitato Tecnico Regionale per il Territorio, in Adunanza Generale, il compito di esprimere il parere sui piani delle aree protette;
che il Piano del Parco di Montemarcello Magra è stato approvato con deliberazione del Consiglio regionale 3-4 agosto 2001 n. 41;
Rilevato
che il Piano del Parco di Montemarcello Magra indica, quale obiettivo strategico da conseguire, il riordino generale degli approdi e delle infrastrutture a servizio della nautica da diporto collocati lungo le sponde del Fiume Magra, prevedendo in particolare, fra le altre opere, la realizzazione di un “Polo Nautico” collocato nella parte fociva (località Fiumaretta, componenti 1/20 ed 1/21 del Piano);
che la società “Marinella spa” in data 3.8.2004 ha presentato, per l’approvazione mediante procedimento concertativo, un progetto complessivo riguardante la valorizzazione delle aree di proprietà comprese fra le località Fiumaretta e Marinella del Comune di Ameglia, progetto di cui era parte anche la realizzazione del “Polo nautico” sopra richiamato;
che, al termine di un lungo e complesso iter istruttorio, in data 4.4.2007 i soggetti partecipanti alla Conferenza dei Servizi - Regione Liguria, Provincia della Spezia, Ente parco, Comuni di Ameglia e Sarzana, Società “Marinella Spa” – hanno concluso la fase preliminare con la sottoscrizione di un documento nel quale si esprime una prima condivisione di massima del progetto, così come rielaborato dalla Società proponente (Masterplan 2007), e si individuano gli adempimenti a carico della medesima proponente, nonché l’iter procedurale per dare avvio ad un Accordo di Pianificazione;
8
che, in particolare, la Regione Liguria e l’Ente parco hanno espresso il proprio, condizionato, assenso alla sottoscrizione del citato documento rispettivamente con deliberazione della Giunta Regionale 3.4.2007 n. 352 e con deliberazione del Consiglio dell’Ente parco n. 13 del 29 marzo 2007;
che lo stesso Ente parco, in tale occasione, si impegnava ad adottare alcuni adeguamenti alla normativa del proprio Piano, in modo da non escludere a priori alcune soluzioni prefigurate nel Masterplan 2007 risultate in contrasto con il Piano del parco vigente;
Viste
la deliberazione del Consiglio dell’Ente Parco di Montemarcello Magra n. 37 del 12 luglio 2007 con la quale, in attuazione degli impegni sopra ricordati, è stata adottata, ai sensi dell’articolo 18 della l.r. 22.2.1995 n. 12 e s.m., una proposta di modifica degli articoli 69 e 83 delle Norme tecniche di attuazione del Piano del parco, riguardanti la normativa applicabile all’area contigua del cosiddetto “Polo Nautico” di Fiumaretta;
la deliberazione del medesimo Consiglio n. 56 del 28 novembre 2007 con la quale, a conclusione del previsto iter di pubblicazione, l’Ente parco esprime il proprio parere in merito alle osservazioni pervenute e dispone la trasmissione degli atti alla Regione per l’approvazione della variante al Piano così adottata;
la documentazione relativa alla variante pervenuta in allegato alla nota dell’Ente parco prot. n. 3673 del 10 dicembre 2007;
la specificazione del comparto della “Marina di Fiumaretta” del Masterplan 2007 presentata dalla Società Marinella in data 3 luglio 2009 e la sua successiva integrazione in data 3/10/2009, contenente l’aggiornamento delle analisi sull’intrusione salina rispetto alla nuova ipotesi progettuale;
la nota del Dipartimento Ambiente 4.11.2009 n. 30194 con la quale, nel fornire gli esiti di altri studi sul cuneo salino commissionati dalla stessa Regione Liguria nell’ambito di un Programma di azione locale in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, si precisa che detti studi regionali non risultano ostativi all’ulteriore corso della variante al Piano del parco e che, per quanto riguarda invece la procedura di VAS (Valutazione ambientale strategica), essa sarà avviata in sede di Accordo di Pianificazione successivamente all’approvazione della medesima variante;
la “Relazione istruttoria” predisposta dalla competente struttura regionale, costituente parte integrante del presente voto come “Allegato 1”;
Considerato
che l’adozione della variante al Piano del Parco di Montemarcello Magra di cui alla citata deliberazione del Consiglio dell’Ente parco n: 37 è avvenuta in conformità alle disposizioni della l.r. 12/1995 e dello Statuto dell’Ente parco;
che detta variante consiste in una nuova formulazione dei commi 4 e 6 dell’art. 83 delle Norme tecniche di attuazione del Piano, nonché della modifica della sola rubrica dell’art. 69;
che, in particolare, nel comma 4 dell’art. 83, la disposizione che precluderebbe la trasformazione morfologica da terra ad acqua della componente 1/20 (Area Contigua a regime speciale dei Servizi
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della Nautica - AC-sf4) viene così modificata “Un eventuale interessamento di una parte dell’area contigua dalla trasformazione morfologica di cui sopra potrà essere consentito esclusivamente se propedeutica alla realizzazione degli obiettivi di tutela del Parco così come descritti ai commi 5, 6, 7, 8 dell’art. 1 delle presenti norme e se e solo se coerente con la previsioni del Piano di Bacino, con le normative vigenti in materia di conservazione della Biodiversità (Direttiva Habitat e relative norme) e non incida negativamente con le problematiche riguardanti la salvaguardia delle risorse idriche (cuneo salino etc).”
che la variante discende dalla necessità di poter prefigurare e di comparare, sulla base di tutti gli approfondimenti necessari, anche scenari ulteriori rispetto a quello delineato nel Piano, che al momento della sua concreta traduzione progettuale si è rivelato essere di difficile realizzazione sotto diversi fattori;
che la variante non modifica i parametri previsti nelle tabelle 1 e 2 dell’art. 83 delle Norme del Piano, ed in particolare quelli relativi al dimensionamento della darsena e alla sua capacità di ospitare un massimo di n. 831 “posti barca equivalenti”, 100 dei quali destinati alla ricollocazione di posti barca attualmente presenti in ambiti non conformi con il Piano del parco;
che la variante risulta coerente con l’obiettivo strategico perseguito dal Piano del parco di riorganizzare e riordinare il settore degli approdi e dei servizi in genere della nautica da diporto lungo le rive del fiume Magra, unificati sotto la denominazione di “Parco nautico della Magra”, classificato come porto con funzione turistica da diporto di categoria II - classe III di cui alla legge 84/1994 (porto a rilevanza regionale ed interregionale);
che, peraltro, come espressamente indicato nella nuova formulazione del comma 4 dell’art. 83 sopra richiamata, l’eventuale prolungamento di una darsena oltre la strada che separa le Componenti 1/20 e 1/21 resta subordinato al positivo esito rispetto ad altri, determinanti aspetti, quali quelli relativi al Piano di Bacino, alla tutela del paesaggio, alla tutela della biodiversità in relazione al Sito di interesse comunitario presente nelle aree interessate dal Polo Nautico, alla problematica del cuneo salino, per quanto appaiano non ostativi i primi rilievi aggiornati, aspetti che meglio potranno essere approfonditi in sede di Valutazione ambientale strategica nella fase di avvio del previsto Accordo di pianificazione;
Ritenuto
che la variante adottata dall’Ente Parco sia condivisibile per le considerazioni sopra enunciate, ed in particolare perché tale variante è coerente con l’obiettivo strategico del riassetto fluviale perseguito dal Piano del Parco e con gli esiti sottoscritti dalla Regione nel citato documento conclusivo della Conferenza preliminare dei Servizi del 4.4.2007, ed è compatibile con i dati aggiornati sull’intrusione salina di cui alla nota del Dipartimento Ambiente 30194/2009 sopra richiamata;
che sia inoltre da condividere il parere sulle osservazioni espresso dall’Ente parco in data 28 novembre 2007;
che sia quindi opportuno esprimere parere favorevole all’ulteriore corso del procedimento di approvazione delle modifiche alle Norme tecniche di attuazione del Piano del Parco di Montemarcello Magra in esame, secondo quanto specificato nella Relazione istruttoria, Allegato n. 1 costituente parte integrante del presente voto.
Per quanto sopra premesso, considerato e ritenuto
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ESPRIME
parere favorevole all’ulteriore corso della variante adottata dal Consiglio dell’Ente Parco di Montemarcello Magra n. 37 del 12 luglio 2007 comportante modifiche alle Norme tecniche di attuazione del vigente Piano del Parco di Montemarcello Magra, secondo quanto specificato nella Relazione istruttoria, Allegato n. 1 del presente Voto.
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PIANO DEL PARCO NATURALE REGIONALE
DI MONTEMARCELLO MAGRA
VARIANTE NORMATIVA
adottata con deliberazione n. 37 del 12 luglio 2007 del Consiglio dell’Ente Parco di Montemarcello Magra
PARERE DEL COMITATO TECNICO REGIONALE PER IL TERRITORIO
AI SENSI DELL’ART.18 COMMA 2 DELLA L.R. 22.02.1995 n.12 “RIORDINO DELLE AREE PROTETTE”, COME MODIFICATO DALLA LETTERA G, COMMA 1, ART.2 DELLA L.R. 6.4.1999 n.11 “RIORDINO DEGLI ORGANI TECNICI COLLEGIALI OPERANTI IN MATERIA DI TERRITORIO”.
VOTO N. 5 DEL 24 NOVEMBRE 2009
ALLEGATO 1
RELAZIONE ISTRUTTORIA
Sommario:
Premesse: Il Piano del parco
Il “Polo nautico” di Fiumaretta
Il Progetto Marinella
La Variante Procedimento
Contenuto
Valutazione
Valutazione delle osservazioni e delle controdeduzioni dell’Ente parco
Valutazione conclusiva
Testo della Variante
Testo integrato
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Relatore arch. Federico Beltrami, contributi di: dott. Stelio Cioli, dott.ssa Paola Carnevale;
Genova, 23 novembre 2009
PREMESSE
Il Piano del parco
Il Piano del Parco di Montemarcello Magra è stato approvato con deliberazione del Consiglio regionale 3-4 agosto 2001 n. 41.
Tale Piano indica, quale obiettivo strategico per il Parco, il riordino generale degli approdi e delle infrastrutture a servizio della nautica da diporto collocati lungo le sponde del Fiume Magra, prevedendo in particolare:

la presenza di un limite per la navigabilità a motore, in località Falaschi di Sarzana (art. 68, c. 6), nella posizione già individuata dal precedente Piano del parco della Magra approvato con D.C.R. n. 151/1988;

la razionalizzazione degli impianti nautici esistenti, al di sotto del suddetto limite di navigazione, e la realizzazione di nuovi impianti, secondo i parametri indicati nella tabella 2 dell’art. 83 delle Norme del Piano, per un totale di 2.288 posti barca equivalenti (PE12) di cui 1.514 in darsene;

il “Parco Nautico della Magra”, derivante dall’insieme degli impianti nautici riorganizzati, classificato come porto turistico di categoria II, classe III (rilevanza regionale e interregionale) ai sensi dell’art. 4 della legge 84/1997;

la ricollocazione dei posti barca esistenti in ambiti non conformi al Piano negli impianti riordinati o realizzati ex novo, per un totale di n. 230 PE12, secondo i parametri indicati nella tabella 1 dell’art. 83;

la predisposizione da parte dell’Ente Parco di un Piano guida della Nautica, quale strumento conoscitivo e gestionale del riordino in questione (art. 68, c. 3 delle Norme);

il rinvio ad atti di pianificazione urbanistica per il dettaglio delle trasformazioni e realizzazioni.
L’unità di misura “posto barca equivalente da 12 metri o PE12” è quella utilizzata dal Piano di Coordinamento della Costa della Regione Liguria.
Il “Polo nautico” di Fiumaretta
Il più rilevante degli impianti nautici previsti dal Piano, di nuova costruzione, è quello previsto in sponda sinistra alla foce del Magra, in località Fiumaretta del Comune di Ameglia, denominato “Polo Nautico”.
Si tratta di aree facenti parte del compendio di beni della Tenuta di Marinella, interessante esempio ottocentesco di colonia agricola di ispirazione utopistica, di proprietà della Società Marinella Spa del Gruppo Monte dei Paschi di Siena.
Tale impianto interessa due distinte zone del Piano:

la “componente 1/21”, appartenente al parco naturale e classificata come “Area di sviluppo degli impianti e delle attrezzature per la nautica (AS-sf4)” (art. 68 delle Norme);

la “componente 1/20”, limitrofa alla precedente e separata dalla strada provinciale di Bocca di Magra, esterna al parco naturale in quanto classificata come “Area Contigua a regime speciale dei Servizi della Nautica (AC-sf4)” (art. 69 delle Norme).
L’insieme delle due componenti costituisce un “Distretto di Trasformazione” (artt. 81 e 83) ed ha una superficie di 31,18 ettari.
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il Distretto comporta la realizzazione ex novo di una darsena e di servizi per la nautica, per un totale di 831 PE12, dei quali 100 in ricollocazione da altri ambiti (tabelle 1 e 2 dell’art. 83).
Secondo il Piano del parco vigente, la trasformazione da terra in acqua è però limitata alla sola componente 1/21, mentre la componente 1/20 è destinata ad ospitare i servizi (art. 83, c. 4).
Il Piano del parco definisce come area contigue a regime speciale le aree contigue (art. 32 della legge 394/1991) che hanno gran parte dei medesimi valori delle confinanti fasce di protezione del parco naturale e che, a seguito di un apposito accordo fra Ente Parco e Comune interessato, sono gestite dall’Ente parco stesso per quanto riguarda indirizzi normativi, interventi e controlli.
Il Progetto Marinella
La società “Marinella spa” in data 3.8.2004 presentava istanza di attivazione di un procedimento concertativo volto all’approvazione di un progetto unitario relativo alle aree di proprietà comprese fra le località Fiumaretta e Marinella del Comune di Ameglia, proposta di cui era parte anche la realizzazione del “Polo nautico”.
Al termine di un lungo e complesso iter istruttorio e sulla base di un progetto rielaborato rispetto a quello inizialmente proposto dalla Società, in data 4.4.2007 veniva siglato dai soggetti partecipanti alla Conferenza preliminare dei Servizi - Regione Liguria, Provincia della Spezia, Ente parco, Comuni di Ameglia e Sarzana, Società “Marinella Spa” – un Documento conclusivo nel quale si esprimeva una prima condivisione di massima del progetto, così come rielaborato dalla Società proponente (Masterplan 2007), e si individuano gli impegni e le opere a carico della medesima proponente, nonché l’iter procedurale per dare avvio ad un Accordo di Pianificazione.
In particolare, la Regione Liguria e l’Ente parco avevano espresso il proprio, condizionato, assenso alla sottoscrizione del citato documento rispettivamente con deliberazione della Giunta Regionale 3.4.2007 n. 352 e con deliberazione del Consiglio dell’Ente parco n. 13 del 29 marzo 2007.
Il Masterplan, in relazione al Polo Nautico, si limitava a prefigurare l’ipotesi che la darsena potesse estendersi anche oltre la strada provinciale, interessando quindi la componente 2/20 del Piano del parco, nella quale tale trasformazione morfologica non sarebbe stata permessa.
Questa scelta progettuale era giustificata dalla impossibilità oggettiva di realizzare la darsena nell’area lungo fiume per le difficoltà, i tempi ed i costi della ricollocazione degli insediamenti presenti nella componente 1/21; per contro, lo scavo della darsena oltre la strada provinciale poteva comportare serie conseguenze di tipo idraulico, in specie aggravando la già intensa penetrazione del cosiddetto “cuneo salino”, l’ingresso cioè delle acque di mare nelle falde della piana sarzanese.
In assenza di più adeguati studi e valutazioni, il Masterplan rinviava quindi la definizione più precisa del progetto alla fase del successivo Accordo di Pianificazione (art. 57 della Legge urbanistica regionale n. 36/1997).
Il primo passo di questa nuova fase, secondo il documento sottoscritto il 4.4.2007, doveva essere costituito dall’adozione da parte dell’Ente parco di un’apposita variante al Piano del parco, volta a non escludere a priori la realizzazione della darsena nella “componente 1/20” ed intesa come propedeutica per l’avvio dell’Accordo di Pianificazione.
E’ da tenere presente inoltre che una tale ipotesi progettuale risultava in contrasto anche con il Piano Stralcio dell’Assetto idrogeologico (PAI) dell’Autorità di Bacino del Fiume Magra, approvato con deliberazioni dei Consigli regionali di Toscana e Liguria rispettivamente n. 69/2006 e 24/2006.
Infatti, il progetto del Polo nautico si collocava in aree che il PAI aveva identificato come:
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Fascia di Riassetto Fluviale (FRF) che comprende l’alveo in modellazione attiva e le aree esterne ad esso necessarie per l’adeguamento del corso d’acqua all’assetto definitivo previsto dal presente Piano e per la sua riqualificazione ambientale (corridoio ecologico), ovvero le aree necessarie al ripristino dell’idonea sezione idraulica, tutte le forme riattivabili durante gli stati di piena, nonché alcune aree limitrofe al corso d’acqua ritenute di pertinenza fluviale e/o di elevato pregio naturalistico - ambientale e/o aree degradate e/o di interesse per la ricarica della falda di pianura.

Zone ad elevata o molto elevata pericolosità idraulica (PI4), inondabili con tempo di ritorno uguale a 30 anni.

Zone a pericolosità idraulica media (PI3) inondabili con tempo di ritorno uguale a 200 anni.
L’eventuale sconfinamento della darsena dalla FRF nella zona PI3 comporterebbe quindi la necessità di apposita variante al PAI.
LA VARIANTE AL PIANO DEL PARCO
Procedimento
In attuazione degli impegni sottoscritti, il Consiglio dell’Ente Parco di Montemarcello Magra, con deliberazione n. 37 del 12 luglio 2007, adottava una proposta di modifica degli articoli 69 e 83 delle Norme tecniche di attuazione del Piano del parco, riguardanti la normativa applicabile al Distretto di Trasformazione del “Polo Nautico” di Fiumaretta.
Tale variante risulta essere stata regolarmente pubblicata per trenta giorni, a norma dell’articolo 18 della l.r. 22.2.1995 n. 12 e s.m, presso le sedi dell’Ente parco, della Provincia, delle comunità Montane Alta Val di Vara, Media e Bassa Val di Vara, di tutti i comuni del Parco e della Val Magra, anche non appartenenti al Parco stesso (Ameglia, Arcola Beverino, Bolano, Borghetto Vara, Brugnato, Calice al Cornoviglio, Carro, Carrodano, Castelnuovo Magra, Follo, Lerici, Maissana, Ortonovo, Pignone, Ricco del Golfo, Rocchetta Vara, Santo Stefano Magra, Sarzana, Sesta Godano, Varese Ligure, Vezzano Ligure).
Nei termini previsti dal citato articolo 18 risultano pervenute le seguenti osservazioni:
1.
Autorità di Bacino interregionale del fiume Magra;
2.
Italia Nostra;
3.
Legambiente Liguria
4.
Verdi della Spezia e dell’Alta Val di Vara (in forma non sottoscritta).
Con deliberazione del Consiglio n. 56 del 28 novembre 2007 l’Ente Parco ha espresso il proprio parere in merito alle osservazioni, nei termini seguenti:
1.
Autorità di Bacino: accolte, in quanto trattasi di osservazioni che risultano compatibili con quanto previsto dalla variante;
2.
Italia Nostra: respinte
3.
Legambiente respinte
4.
Verdi della Spezia: non ricevibile, in quanto non sottoscritta.
Gli atti sono stati trasmessi alla Regione con nota n. 3673 del 10.12.2007 per la definitiva approvazione.
Con atto interno n. 14 del 15.2.2008, la Giunta regionale ha dettato alcuni orientamenti operativi per l’esame della variante, indicando la necessità di acquisire un progetto di maggior dettaglio del
15
comparto del Polo nautico per poter disporre di esaurienti e comparati parametri valutativi per le decisioni regionali di ordine ambientale, paesistico, urbanistico e occupazionale, di acquisire dati aggiornati sulla questione del cuneo salino e, infine, di sottoporre a VAS (Valutazione ambientale strategica) l’Accordo di Pianificazione fin dal suo avvio, secondo le nuove disposizioni dettate dal D. Leg.vo 16.1.2008 n. 4.
Nelle more della redazione del progetto come sopra richiesto e degli approfondimenti sulle problematiche della intrusione salina nella piana sarzanese, l’Ente parco, con deliberazione del Consiglio 31.7.2008 n. 35, approvava il Piano Guida della Nautica, a seguito di una procedura di VAS sperimentalmente effettuata in accordo con la Regione, quale strumento di gestione del processo di riordino degli impianti nautici e di ricollocamento di quelli incompatibili o comunque in contrasto con le norme del Piano del Parco.
In data 3 luglio 2009 la Società Marinella ha presentato una ipotesi progettuale della “Marina di Fiumaretta” quale specificazione per tale comparto del Masterplan 2007, integrandola in data 3/10/2009 con l’aggiornamento delle analisi sull’intrusione salina rispetto alla nuova ipotesi progettuale.
Infine, il Dipartimento Ambiente con nota 4.11.2009 n. 30194 ha fornito gli esiti di altri studi, svolti dalla Regione stessa nell’ambito di un Programma di azione locale in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente inerenti le problematiche di intrusione salina nella piana terminale del Fiume Magra. Con tale nota, il Dipartimento ha confermato che detti studi regionali non risultano ostativi all’ulteriore corso della variante al Piano del parco, ed ha altresì precisato che la procedura di VAS deve essere applicata in sede di Accordo di Pianificazione successivamente all’approvazione della medesima variante.
Contenuto
La variante consiste in una nuova formulazione dei commi 4 e 6 dell’art. 83 delle Norme tecniche di attuazione del Piano, nonché della modifica della sola rubrica dell’art. 69, come meglio evidenziato neglia allegati 1 e 2 della presente Relazione.
Con tali modifiche può essere superato il limite posto dal Piano attualmente in vigore della trasformazione da terra ad acqua della componente 1/20 del Distretto di Trasformazione denominato “Polo Nautico” di Fiumaretta, sopra descritto. E’ quindi possibile prefigurare scenari ulteriori rispetto a quello delineato nel Piano vigente, così da poterne comparare meglio pregi e limiti, sulla base di analisi e valutazioni appositamente acquisite.
Restano invece invariate tutti le altre disposizioni inerenti il Distretto di Trasformazione, ed in particolare tutti i parametri indicati nelle tabelle 1 e 2 dell’art. 83 delle Norme di Piano, quali:

superficie acquea massima: 40% della superficie territoriale delle componenti 1/20 ed 1/21, e cioè 124.720 mq su 311.800 mq;

realizzazione di massimo 831 posti barca equivalenti (PE12);

di cui 100 PE12 destinati ad ospitare imbarcazioni in ricollocamento da altri ambiti.
Infine, con la nuova formulazione del comma 6 dell’art. 83, viene fatto obbligo di prevedere, all’interno degli strumenti urbanistici operativi che disciplineranno in dettaglio gli interventi di realizzazione o riqualificazione degli impianti nautici, una procedura, coerente con le sopra richiamate Linee guida della Nautica, che consenta di attuare gli adeguamenti, i trasferimenti e le ricollocazioni nel modo più razionale e indolore per le attività coinvolte.
Valutazione
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La variante adottata dall’Ente parco risulta coerente con l’obiettivo perseguito dal Piano del parco di riorganizzare e riordinare il settore degli approdi e dei servizi in genere della nautica da diporto lungo le rive del fiume Magra, unificati sotto la denominazione di “Parco nautico della Magra”, classificato come porto con funzione turistica da diporto di categoria II - classe III di cui alla legge 84/1994 (porto a rilevanza regionale ed interregionale).
Tale obiettivo comporta la necessità di realizzare ex novo anche alcune darsene, fra cui la più importante risulta quella del cosiddetto “Polo Nautico”, destinata ad ospitare da sola poco meno della metà delle “ricollocazioni” dei posti barca ora ospitati in ambiti non ammessi dal Piano.
E da tenere presente inoltre che il Piano definisce l’entità della trasformazione territoriale solo in riferimento agli approdi, ed agli standard essenziali di verde e parcheggi, lasciando alla pianificazione urbanistica la definizione delle rimanenti grandezze di una pluralità di destinazioni, come servizi, residenze, infrastrutture, ecc (art. 68, c. 9).
In altri termini, ciò che è rilevante per il Parco è giungere ad una riqualificazione ambientale e, per quanto possibile, naturalistica, dell’asta fluviale, a partire dal riordino degli approdi.
In questo contesto, l’eventualità di una darsena collocata non più sulla sponda, ma all’interno di un’area classificata come contigua, non appare in conflitto con aspetti essenziali del Piano del Parco, ed anzi rappresenta una delle possibili varianti dello scenario che detto Piano prefigura ed auspica.
E’ ben vero che il Piano approvato nel 2001 escludeva l’eventualità della darsena oltre strada, ma certo non in nome della conservazione della componente 1/21, essendo quest’ultima esplicitamente destinata ad ospitare quanto necessario ad una “marina” di cospicue dimensioni, dai servizi nautici alle attività commerciali, direzionali, alla residenza stessa.
La scarsa percorribilità della scelta indicata nel Piano del 2001 suggerisce oggi di comparare tale scelta con altre, possibili soluzioni alternative, delineate nei loro aspetti essenziali nel Masterplan 2007 come integrato nel luglio 2009.
In questo senso, la variante al Piano non intende dare un giudizio di merito definitivo su tali soluzioni alternative, ma intende piuttosto consentire che esse siano sviluppate appieno per essere meglio valutate sotto tutti i profili, quelli del Parco e non solo.
Decisivi e da approfondire ulteriormente restano infatti gli aspetti relativi al Piano di Bacino, alla tutela del paesaggio, alla tutela della biodiversità in relazione al Sito di interesse comunitario presente nelle aree interessate dal Polo Nautico, alla stessa problematica del cuneo salino, per quanto confortanti appaiano i primi dati aggiornati, sia forniti dalla Società Marinella, sia raccolti dalla Regione Liguria.
La sede appropriata per tali approfondimenti risulta essere, una volta approvata la variante al Piano del parco, l’Accordo di Pianificazione (art. 57 della l.r. 36/1997) e, più specificamente, all’interno della procedura di VAS che deve attivarsi contestualmente all’avvio formale di tale Accordo.
Valutazione delle osservazioni e delle controdeduzioni dell’Ente parco
Alla luce di quanto sopra, le osservazioni presentate dalle associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Legambiente, Verdi La Spezia) non paiono pertinenti, in quanto volte piuttosto a censurare una soluzione progettuale, quale quella della darsena oltre strada, piuttosto che la variante al Piano del parco nella sua reale portata, che, si ripete, è quella per un verso di confermare la scelta strategica
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del Polo Nautico quale elemento centrale ed imprescindibile dell’obiettivo di riordino degli approdi del fiume Magra e, per altro verso, di consentire la puntuale valutazione di scelte anche alternative a quelle fissate nel Piano del 2001, in particolare in sede di procedura VAS.
Per quanto riguarda l’osservazione dell’Autorità di Bacino, si prende atto in particolare che una eventuale darsena oltre strada comporterebbe una variante al Piano di Bacino esistente. Il Piano del parco, all’art. 3 delle Norme, afferma del resto in modo esplicito che le proprie previsioni in materia di acque sono applicabili solo se comprese o compatibili con il Piano di Bacino, risolvendo in tal modo possibili conflitti fra i due strumenti.
Si concorda quindi con il parere espresso dal Consiglio dell’Ente parco con deliberazione n. 56 del 28 novembre 2007 circa le osservazioni sopra richiamate.
VALUTAZIONE CONCLUSIVA
Si ritiene che la variante al Piano del Parco adottata dal Consiglio dell’Ente Parco di Montemarcello Magra con deliberazione n. 37 del 12 luglio 2007 sia condivisibile per i motivi illustrati nella presente relazione.
Allegati:
1.
testo della variante normativa
2.
testo integrato degli articoli del piano del Parco modificati dalla variante
Allegato 1
Testo della variante normativa
Sono apportate le seguenti modificazioni alle Norme tecniche di attuazione del Piano del parco di Montemarcello Magra, approvato con deliberazione del Consiglio regionale 3-4- agosto 2001, n. 41
1. All’articolo 69, la rubrica “Area Contigua a regime speciale dei Servizi della Nautica (ACsf -4)” è sostituita dalla seguente
“Area contigua a regime speciale di sviluppo degli impianti ed attrezzature per la nautica (ACsf -4) - ‘Parco Nautico della Magra’ ”;
2. Al comma 4 dell’articolo 83, il periodo “L'applicazione di tale meccanismo non deve in alcun modo consentire la trasformazione morfologica da terra ad acqua nell'area Contigua destinata unicamente alla realizzazione dei Servizi alla Nautica e non alla realizzazione di specchi d'acqua.” è sostituto dal seguente:
“Un eventuale interessamento di una parte dell’area contigua dalla trasformazione morfologica di cui sopra potrà essere consentito esclusivamente se propedeutica alla realizzazione degli obiettivi di tutela del Parco così come descritti ai commi 5, 6, 7, 8 dell’art. 1 delle presenti norme e se e solo se coerente con la previsioni del Piano di Bacino, con le normative vigenti in materia di conservazione della Biodiversità (Direttiva Habitat e relative norme) e non incida negativamente con le problematiche riguardanti la salvaguardia delle risorse idriche (cuneo salino etc).”
3. Al comma 6 dell’articolo 83, dopo le parole “attività nautiche esistenti.” è aggiunto il seguente periodo:
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“In sede di approvazione dei SUA – PUO dovrà essere individuata una procedura in coerenza con le linee guida del Piano della Nautica che definisca le modalità ed i modi di trasferimento e/o adeguamento degli impianti e delle attività esistenti per permettere la continuità delle stesse in fase di attuazione dei medesimi strumenti.”
Allegato 2
Piano del Parco di Montemarcello Magra
Variante adottata con Deliberazione del Consiglio dell’Ente parco n. 37 del 12 luglio 2007
(Viene modificata esclusivamente la rubrica dell’articolo 69):
Art. 69 Area Contigua a regime speciale dei Servizi della Nautica (ACsf -4) Area contigua a regime speciale di sviluppo degli impianti ed attrezzature per la nautica (ACsf -4) “Parco Nautico della Magra”
1. Per quanto riguarda l'area Contigua a regime Speciale dei Servizi alla Nautica il Piano, pur rimandando al P.U.C. la definizione di dettaglio dei parametri quantitativi, indica la localizzazione di un'area di interscambio di fruizione pubblica in adiacenza all'area archeologica di Porto San Maurizio.
2. Il Piano suggerisce altresì al P.U.C., di prevedere in caso di ineffettualità delle previsioni relative al complesso dell'impianto nautico previsto, di sottoporre l'intera Area contigua o parte di essa a Trasformabilità Condizionata significando con tale dizione la non necessarietà della trasformazione da agricola a Servizi Nautici nel caso il Distretto non avesse esiti programmati.
3. Per le finalità generali perseguite dal Parco e le finalità specifiche indicate nel presente articolo, la gestione dell’area contigua a regime speciale, in riferimento alla formulazione degli indirizzi pianificatori, alla realizzazione degli interventi e all’esercizio dei controlli, sarà affidata all’Ente Parco sulla base di un’intesa con il Comune territorialmente interessato sancita mediante l’appropriato procedimento speciale di pianificazione territoriale, ai sensi della vigente legislazione regionale in materia urbanistica.
4. L’accordo di cui al precedente comma dovrà essere sottoscritto entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del Piano. In attesa della sottoscrizione dell’accordo, l’area contigua è assimilata alle aree contigue a regime normale, ferme restando in ogni caso le finalità e le limitazioni indicate nel presente articolo. Scaduto inutilmente il predetto termine per la sottoscrizione, l’area in questione diviene ad ogni effetto parco naturale regionale e classificata nella pertinente fascia di protezione di cui all’articolo 68.
(Vengono introdotte modifiche ai commi 4 e 6 dell’art. 83).
Art. 83 Aree di Sviluppo degli impianti ed attrezzature della nautica
1. Il Piano con riferimento alla Tab. 1:
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20
a)
perimetra come Distretti di Trasformazione o Ambiti di mantenimento e consolidamento di attività nautiche esistenti o di nuovo impianto aree da confermare o destinare ex novo agli impianti di cui all'art. 68;
b)
esprime in PE 12 (Posti barca equivalenti = 12mt di lunghezza) la quantità max. di unità rilocalizzabili nei diversi impianti previsti.
c)
Indica per i Distretti e gli ambiti sottoelencati le relative procedure di attuazione:

Concessione Convenzionata

P.U.O./S.U.A.

P.U.O./S.U.A. Condizionato da interventi dell'autorità di Bacino
Tabella 1
sponda destra
Denominazione
Indirizzo
Ricollocazione
(n°PE )
Procedure di attuazione
Darsena Bocca di Magra
Ambito di Consolidamento
Concessione Convenzionata
Pantalè
Distretto di Trasformazione
S.U.A/P.U.O.condizionato int. A.B.
ARNAV
Distretto di Trasformazione
S.U.A/P.U.O.condizionato int. A.B.
Area “ Mammellone”
Distretto di Trasformazione
100
S.U.A/P.U.O.condizionato int. A.B.
Marina 77
Ambito di Consolidamento
Concessione Convenzionata
Sponda sinistra
Labornaves
Distretto di Trasformazione
S.U.A/P.U.O.
Polo Nautico
Distretto di Trasformazione
100
S.U.A/P.U.O.condizionato int. A.B.
Marina Colombiera/2000
Distretto di Trasformazione
30
S.U.A/P.U.O.condizionato int. A.B.
Garbini
Ambito di Mantenimento
Concessione Convenzionata
Metalcost
Distretto di Trasformazione
S.U.A/P.U.O.condizionato int. A.B.
Marina 3B
Ambito di Mantenimento
Concessione diretta
21
2. La Tabella seguente, con riferimento all'Unità di Misura Pe 12 (Posto Barca equivalente di lunghezza 12mt.) assunta come standard dal PTC della Costa della Regione Liguria indica, nell'ordine
a) l'ubicazione della Componente interessata dagli interventi previsti;
b) la denominazione dell'impianto;
c) la Tipologia di impianto previsto;
d) i metri lineari di sponda nel caso di Impianti nautici del tipo approdo/ormeggio;
e) la capacità in PE12 considerando una dimensione in larghezza di 6mt x posto;
f) la Superficie territoriale complessiva perimetrata come Distretto;
g) la dimensione della trasformazione morfologica ammessa
h) la capacità in PE12 considerando uno standard di 150mq/PE12;
i) le superfici minime a parcheggio (per parch.a rotazione e non esclusivi) rapportate al n° di posti barca ;
l) le aree di verde rapportate al n° di posti barca.
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Tab. 2
N°codice
Denominazione
Tipologia di Impianto Nautico
Sponda (S)
(PE 12) postibarca
St
Specchio Acqueo
(PE 12) postibarca
Aree a
Parcheggio
Aree Verdi
componente
ml.
equivalenti
mq.
(SA) max.
equivalenti
mq.
mq.
1.3
Darsena di
darsena (semplice)
esistente
SA /150
Bocca di Magra
23.600
19.200
128
0
0
1.5
Ormeggi sponda
approdo-ormeggio-
S / 6
50mq x PE
destra
rimessaggio (semplice)
1.050
175
9.400
0
8750
1.6
Pantalé
MARINA
40% ST
SA /150
15 mq x PE
30 mq x PE
25.700
10.280
69
2.056
2.070
1.9
Ormeggi sponda
approdo-ormeggio-
S / 6
destra
rimessaggio (semplice)
604
101
0
0
1.10
darsena (semplice)
40% ST
15 mq x PE
15 mq x PE
Arnav
45.700
18.280
122
1.828
1.830
1.11
approdo-ormeggio-
S / 4
15 mq x PE
30 mq x PE
"Mammellone"
rimessaggio (strutturato)
955
239
108.500
3.581
7.170
1.12
Marina 77
approdo-ormeggio-
S / 4
15 mq x PE
15 mq x PE
rimessaggio (strutturato)
315
79
29.700
1.181
1.185
1.13
Marina 3B
MARINA
esistente
SA /150
106.800
16.180
108
0
0
1.15
Metalcost
MARINA
40% ST
SA /150
15 mq x PE
30 mq x PE
58.500
23.400
156
4.680
4.680
1.16
Garbini
approdo-ormeggio-
S / 4
15 mq x PE
15 mq x PE
rimessaggio (strutturato)
210
53
8.500
788
795
1.17/17a
Ormeggi
approdo-ormeggio-
S / 6
sponda sinistra
rimessaggio (semplice)
125
21
0
0
1.18
Marina
MARINA
40% ST
15 mq x PE
15 mq x PE
Colombiera
37.600
15.040
100
1.504
1.500
1.20/21
"Polo nautico"
MARINA
311.800
40% ST
15 mq x PE
15 mq x PE
(compreso AC)
124.720
831
12.465
12.465
1.22/22a
Ormeggi
approdo-ormeggio-
S / 6
50mq x PE
sponda sinistra
rimessaggio (semplice)
545
91
7.300
0
4.560
1.23
Labornaves
club nautico
S / 6
15 mq x PE
15 mq x PE
92
15
9.100
225
225
Totale ml ormeggi
Totale PE su sponda
Totale aree destinate alla nautica
Totale specchi d'acqua
Totale PE in darsena
Totale aree a parcheggio
Totale aree verdi
TOTALE
3.896
774
782..200
227.100
1.514
24.960
45.220
23
24
Totale PE
2.288
3. La capacità di carico complessiva in caso di realizzazione totale degli Interventi previsti dal Piano è pari a 2.288 PE12.
Tale valore viene assunto come misura limite della capacità di carico del sistema fluviale.
4. Per quanto attiene le quantità massime di trasformazione morfologica (da terra ad acqua) l'applicazione di un valore percentuale all'intero perimetro del Distretto di cui alle componenti 1/20-1/21 (Marina di Fiumaretta) composto da Area di Sviluppo ed Area Contigua è adottato per semplicità di funzionamento;
L'applicazione di tale meccanismo non deve in alcun modo consentire la trasformazione morfologica da terra ad acqua nell'area Contigua destinata unicamente alla realizzazione dei Servizi alla Nautica e non alla realizzazione di specchi d'acqua.
Un eventuale interessamento di una parte dell’area contigua dalla trasformazione morfologica di cui sopra potrà essere consentito esclusivamente se propedeutica alla realizzazione degli obiettivi di tutela del Parco così come descritti ai commi 5, 6, 7, 8 dell’art. 1 delle presenti norme e se e solo se coerente con la previsioni del Piano di Bacino, con le normative vigenti in materia di conservazione della Biodiversità (Direttiva Habitat e relative norme) e non incida negativamente con le problematiche riguardanti la salvaguardia delle risorse idriche (cuneo salino etc).
5. Per quanto riguarda le attività nautiche i requisiti ambientali richiesti sono relativi ai Sistemi di Gestione Ambientale già adottati nell'ambito delle certificazioni ISO 14001 che in via esemplificativa , ma non limitativa sono di seguito elencati:
- le acque del porto e quelle prospicienti non sono visivamente inquinate (il controllo di qualità delle acque deve essere riferito a indicatori biologici sperimentati);
- le fognature non sversano nel porto;
- presenza di attrezzature per la raccolta di residui di olio, vernici e prodotti chimici;
- salvagenti e attrezzature di pronto intervento;
- informazioni ambientali fornite dalla Direzione dell'Impianto ;
- possibilitá di smaltire le acque di sentina e delle toilettes delle imbarcazioni;
- accorgimenti per lo smaltimento dei residui di lavorazione cantieristica;
- le fasce di transizione tra fiume e impianti dovranno essere progettate con tecniche di Ingegneria Naturalistica, favorendo la rinaturalizzazione della sponda.
- Le eventuali nuove costruzioni, ricostruzioni e ristrutturazioni dovranno adottare preferibilmente tecniche di Bio-architettura ed avere omogeneità di trattamento per quanto riguarda i materiali impiegati.
6. Fino alla approvazione dei S.U.A./P.U.O. relativi alle trasformazioni riguardanti le aree di sviluppo della nautica è consentita la permanenza degli impianti e delle attività nautiche esistenti.
In sede di approvazione dei SUA – PUO dovrà essere individuata una procedura in coerenza con le linee guida del Piano della Nautica che definisca le modalità ed i modi di trasferimento e/o adeguamento degli impianti e delle attività esistenti per permettere la continuità delle stesse in fase di attuazione dei medesimi strumenti.
7. Per gli interventi relativi ai Distretti di Trasformazione Nautici ricadenti nel territorio comunale di Ameglia e per i quali la precedente Tabella indica come strumenti di attuazione il S.U.A. o il P.U.O. è consentita l'attivazione della procedura indicata anche in assenza di P.U.C. tramite il ricorso al procedimento semplificato (Conferenza dei Servizi) di cui all'art. 14 della l. n. 7 agosto 1990 n. 241.
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