PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

domenica 28 febbraio 2010

LA GIANNARELLI, LA MACCHIA E IL CDR

Associazione
Comitati Spezzini

COMUNICATO STAMPA

Oggetto: la Giannarelli, La Macchia ed il CDR

Non entriamo nel merito della polemica incorsa in questi giorni sulle cronache locali de 'La Nazione' e de 'il Secolo' tra il comitato la Macchia di S. Stefano e l’ ex Sindaco di Vezzano Paola Giannarelli. Ci preme solo evidenziare come la stessa si sia originata da banali fraintendimenti e che le parti abbiano alla fine potuto affermare le proprie ragioni. Quando per esempio Paola Giannarelli paventa il rischio che il CDR di Saliceti possa essere prima o poi bruciato a Vallegrande è sicuramente nel giusto. Ed ha ragione anche quando dice che questo rischio è tanto più grande quanto è più bassa la raccolta differenziata. Noi abbiamo sempre raccomandato che per scongiurarlo è tassativo raggiungere livelli di riciclaggio prossimi all ’80 %. Non è impossibile: a Novara, Treviso che hanno bacini di produzione dei rifiuti simili a quello spezzino vi sono riusciti. La differenza con Spezia qual’ è? E che Acam ha fatto di tutto meno che impegnarsi in quella che oltre ad essere una scelta di civiltà è una scelta obbligata. L’art. 205 del D. lgs 152/2006 impova/ne ai comuni di raggiungere una quota del 45 % al 2008 e del 65% al 2012. Di fatto oltre al sovra costo sulla Tarsu dovuto all’ export rifiuti ed alla mancata chiusura del ciclo ( sia in senso ecologico che non ), dovremo aspettarci anche l’ addizionale che la Regione applica per i comuni inadempienti. Per ora solo il Comune della Spezia sembra intenzionato a fare qualcosa: si narra che debba partire un porta a porta che dovrebbe interessare il 17% della popolazione della Spezia. Ma comincerebbe a Giugno e gli effetti - un incremento sulla raccolta differenziata di poco superiore al 4%- dovrebbero registrarsi dopo 12 mesi, nel 2011, quando dovremmo viaggiare al 60%. Oggi siamo ad un miserando 25% . Se Spezia annuncia di voler fare qualcosa, dagli altri comuni non s’ ode nulla. Prendiamo Sarzana che per numero di abitanti è il secondo comune della Provincia: le uniche parole proferite sull’ argomento sono del sindaco Caleo che si duole per lo scarso tasso di raccolta differenziata raggiunto nel suo comune. Nel mentre la privatizzazione di Acam ha mosso i primi passi con la costituzione della Società delle Reti che ottempera alle condizioni dettate da Hera il gruppo romagnolo che acquisendo ACAM si prenderà acqua e rifiuti. La dote che questa società porta alla Spezia è un curricola inceneritorista di tutto rispetto ma non privo di traversie. Anche questo non può che confermare le preoccupazioni della Giannarelli e naturalmente anche le nostre. Negli ultimi mesi avevamo cercato di creare le condizioni per riprodurre nel nostro territorio modelli virtuosi di gestione dei rifiuti come quello di Vedelago. Ma Acam non ha -oltre ai soldi- le capacità imprenditoriali per attuarlo : così hanno sentenziato in Comune a La Spezia.

Per il Comitato
Cucciniello Corrado









APPROVATA LA COSTITUZIONE DELLA SOCIETA' DELLE RETI

Il consiglio comunale della Spezia approva la costituzione della Società delle Reti. E’ il primo passo verso la privatizzazione di Acam. Nel mentre la privatizzazione di Acam ha mosso i primi passi con la costituzione della Società delle Reti che è una delle condizioni dettate da Hera il gruppo romagnolo che acquisendo ACAM si prenderà acqua e rifiuti. Proviamo ad immaginare quanto della bolletta dell' acqua resterà ai comuni ( cioè a noi ). Il D.L. 135/2009 fissa minimo al 40 % la partecipazione privata nelle municipalizzate al 2012. Ancora non è certo al 100% chi acquisirà Acam, Hera sembra in pool position. Si tratta di una multi utility che gestisce il ciclo dell’ acqua e dei rifiuti in Romagna ed è quotata in borsa, come pure Veolia, Irenia, Acea .. che monopolizzano il mercato almeno nel centro Nord e che potrebbero essere potenzialmente interessate. Insomma se non sarà Hera potremmo ritrovare in Via Picco una di queste società! Società che per la loro natura non fanno certo beneficenza. Le Società delle Reti si accollerà i debiti di Acam Acque , debiti che in teoria ripianerà con gli affitti che percepirà da Hera o da altra società. Le condutture vetuste e perdenti e i depuratori che spesso funzionano male quindi sono diventate nostre, di tutti noi. Immaginate chi pagherà quando si scasseranno ancora di più ? Quanto agli affitti che il privato dovrebbe corrispondere occorrerebbe sapere a quanto ammonteranno per poter valutare la durata del rientro. Tra i consiglieri dei gruppi politici che hanno votato la costituzione della Società delle Reti qualcuno sa se i conti torneranno? Il debito che ACAM acque appioppa ai comuni è altissimo ... Questa faccenda ricorda molto quella delle fidejussioni ( per l' impianto di Saliceti e per la chiusura del bilancio Acam 2009) .. i consiglieri votarono alla cieca senza aver visto il disegno delle stesse ... se Acam fosse fallita sarebbero stati chiamati a risponderne. Anche in questo caso i consiglieri comunali ad eccezione di quelli dell’ opposizione si presi delle responsabilità sapendone poco e niente ... Si dice che la Società che nascerà dalla fusione tra “ il soggetto forte” e l’ Acam e che commercializzerà l’ acqua, dovrà necessariamente applicare tariffe decise in ambito ATO. Non potrà cioè decidere a suo piacimento se e quando aumentare le tariffe. Questo lo verificheremo ... a noi basta sapere che dopo la Toscana che ha le tariffe più care - vengono Emilia Romagna Umbria, Puglia,Marche, Basilicata, Sicilia. In queste regioni dove vige il sistema pubblico privato le tariffe sono aumentate .. è sufficiente un giro on line per averne la conferma. Non è che ciò non possa accadere anche con il pubblico al 100% (Spezia docet) ma favorire l' arrivo alla Spezia di giganti come Hera ( quasi tutti dall' ottimo curricula inceneritorista) e mettergli in mano l' acqua è davvero una scelta sconsiderata. Qualcuno potrebbe dire: tutti sono capaci di giudicare molto più difficile è trovare una soluzione specie per i lavoratori che ricschino il posto. Agli inizi del 2000 noi dell' Associazione Comitato Spezzini avevamo chiesto ( ed ottenuto ) dall’ allora sindaco Pagano una commissione di controllo sulle attività Acam. Tale commissione aveva una parte tecnica ed una istituzionale di cui facevano parte WWF Italianostra, Legambiente. Non è stato mai possibile entrare nel sistema! Tra noi e le stanze dei bottoni vi era come un muro invalicabile. Persino convocare le riunioni era un' impresa .. eravamo sempre noi a sollecitarle. Già si sapeva che le cose non andavano .. se qualcuno fosse insorto -fra le parti sociali si intenda- e ci avesse sostenuto forse non saremmo oggi costretti a costituire delle bad company. Ovvero non ci troveremmo a dover fare i conti con un crack che ha pochi riscontri nella storia delle municipalizzate. Oggi proporre qualcosa di alternativo per salvare l’ occupazione ma anche chiusure dei cicli acqua e rifiuti in modo ecologicamente corretto è un’ impresa disperata. In cassa non c' è una lira ed anzi alla porta attendono 800 creditori che vogliono essere pagati. Eppoi è sensato pensare che dovremmo farlo noi come cittadini o come militanti di comitati ? Certo che no .. ci penseranno coloro che hanno portato alla rovina l’ azienda (cioè chi ha amministrato i Comuni) e che hanno questo potere dovere. Ma a loro non andrà male, lo eserciteranno aprendo le porte ad un gruppo industriale di loro gradimento, e possiamo stare sicuri che una nuova generazione di politici conserverà incarichi ben remunerati e la possibilità di fare carriera. Il momento nero per dei dipendenti Acam ( che i tagli li subiranno comunque ed a più riprese .. una volta entrato il Privato non lo ferma nessuno) dovrebbe essere oggetto di una seria discussione in materia di ammortizzatori sociali. Strumento che in questi anni anche a La Spezia si è tradotto -secondo un meccanismo oscenamente clientelare- nella creazione di carrozzoni .. Tutti i Paesi evoluti hanno gli ammortizzatori sociali ... l' Italia no ... l' Italia può vantare solo la più alta evasione fiscale al mondo insieme al più lercio sistema affari politica che regala montagne di soldi a papponi e massaggiatrici riempiendo il territorio di cattedrali di cemento, inutili ed invasive.

Cucciniello Corrado

domenica 14 febbraio 2010

COMUNICATO STAMPA SULLA GESTIONE RIFIUTI

Comunicato Stampa


Oggetto: possibile utilizzo dei siti Le Gronde, Mangina e Rocchetta per la discarica di servizio RSU

In merito al tema in oggetto non possiamo che esprimere sconcerto nel sentire che dinanzi alla pressante emergenza rifiuti si parli ancora di “ipotesi”. A beneficio delle comunità osserviamo che per poter utilizzare uno dei tre siti indicati è necessario attivare un procedimento che richiederà un certo periodo di tempo.

Tanto per fare un esempio si dovrà prevedere la V.I.A. ai sensi della L.R. 38/98 all. 3 c. 11b. Inoltre nel caso della discarica di Le Gronde si dovrà procedere ad un ampliamento di poco più di 100 mila metri cubi, anche questo rischierebbe tempo.

Anche se lo scenario prospettato fa riferimento al piano provinciale, ci pare più un test di verifica del consenso popolare, un navigare a vista che una previsione seria di gestione dei rifiuti.

E non è solo per le ragioni che abbiamo sopra indicate:

i siti a cui si è fatto menzione sarebbero utilizzati per conferirvi f.o.s. “frazione organica stabilizzata” una delle tre risultanti a valle del trattamento meccanico biologico effettuato nell’ impianto di Saliceti. Produrre f.o.s. significa quindi anche produrre CDR che poi saremmo costretti ad esportare fuori provincia a costi, come si sa, insostenibili.

Può ACAM mantenere tariffe altissime come quelle oggi adottate? tariffe che potranno persino aumentare se la Regione applicasse l’addizionale prevista per l’ inosservanza dell’ art.205 del Dlgs 152/2006 ? Siamo infatti solo al 23.5 % di raccolta differenziata.

Ed a proposito di costi non dobbiamo dimenticare che 25000 tonnellate di indifferenziato per tutto il 2010, e magari oltre, andranno a Scarpino a più di 200 euro a tonnellata. Questo perché l’ impianto di Saliceti che peraltro ha un consumo energetico elevatissimo è in grado di trattarne solo 80 mila.

La mancata chiusura del ciclo con il perdurante export del CDR fuori Provincia non frenerà la fusione con la multi utility Hera opzione che gli amministratori di ACAM perseguono onde evitare di dichiarare fallimento ?

E ancora: con il regime attuale di raccolta differenziata le ton./annue di f.o.s. da conferire in discarica sono circa 22000 quelle di CDR 45 mila. Se il trattamento dell’ indifferenziato venisse limitato alla sola biostabilizzazione la quantità da gestire sarebbe più o meno la stessa che potrebbe decrescere sensibilmente con la progressiva estensione del “porta a porta” a tutto il territorio.

In passato noi dei comitati avevamo proposto l’ utilizzo della cava di Rocchetta (capacità 350 mila metri cubi) per l’ abbancamento controllato del biostabilizzato. Ci sentiamo di riproporre tale soluzione ma a condizione che venga fermata la produzione di CDR e che con le risorse risparmiate per i mancati trasporto ed incenerimento si converta Saliceti ad impianto di compostaggio, piattaforma per la cernita e l’analisi dei flussi dei rifiuti ed estrusione delle materie plastiche.

Tale scenario oltre a rappresentare una gestione pienamente eco sostenibile rappresenta l’ autentico abbandono dell’ opzione Enel e del ricorso alle discariche.

Al di là di quanto riferito dalla Provincia circa i possibile utilizzo dei siti di Le Gronde, Rocchetta e Mangina in realtà crediamo che gli impianti situati nel Levante spezzino in particolare Saturnia siano quelli davvero al centro dell’ interesse del Gestore e degli amministratori.

L’impiego di Saturnia è peraltro già stato prospettato alle territoriali interessate ma causa le imminenti elezioni regionali è risultato consigliabile “congelarlo” tanto risulterebbe dirompente.

Per i Comitati
Cucciniello Corrado

sabato 13 febbraio 2010

COMINICATO SUL TEMA DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI

Comunicato inviato a Cronaca 4



Abbiamo letto l' elenco dei meriti che Lombardi attribuisce a Rifondazione Comunista in merito al problema dei rifiuti ed ancora non ci siamo ripresi dopo aver riflettuto su cotanti impegno e perizia. Approfittiamo quindi per chiedere a questo partito politico di tentare l' ardua impresa di acquisire e rendere pubblica la delibera nell' assemblea dei soci amministratori di ACAM del 1ottobre del 2009. La stampa locale nei giorni che hanno seguito l' incontro dei sindaci amministratori ha riportato di una serie di condizioni che la multiutility romagnola Hera avrebbe richiesto per acquisire gruppo di Via Picco, tra queste: l' apertura di una discarica da 800 mila mc e un protocollo con ENEL per la chiusura del ciclo rifiuti nella centrale. Inoltre si chiede a Rifondazione -in particolare all' Ass. Micheloni- quale risposta darà alla Ass. Ruocco che nei giorni scorsi sollecitava la Provincia ad indicare il sito per la discarica di servizio. Ed ancora in quale mese del 2010 l' impianto di Saliceti sarà in grado di trattare le 80 mila ton. di indifferenziato che risultano a valle della raccolta stradale.

Associazione Comitati spezzini